Una vita a foglietti

… a fari spenti

a fari spentiCava 7/11/13

Stamattina vi parlo direttamente di Gramellini senza aver letto il suo buongiorno. E’ un pò una recensione un pò altro non so, sono pensieri. L’ho nominato talmente tante volte che può sembrare che gli faccia  da testimonial. Non è così ovviamente. Non lo conosco, anche se mi farebbe piacere che gli arrivasse questa pagina che, non sembrerà all’inizio, ma è di ringraziamento. Ho avuto modo di leggere un suo libro, quello di milioni di copie. Stranamente non me ne ricordo neanche il titolo! Passato da una collega in ufficio. Prima di arrivare a me ha fatto il giro un po’ di tutte le scrivanie e varie appartenenti, e abbastanza velocemente ritornava. Segni  che mi hanno come dire, un po’ insospettita. Quando comincio a leggerlo, penso che se non fosse che l’autore è lui, giornalista già conosciuto, forse nessun editore l’avrebbe neanche finito di leggere (mi scuso con il signor Massimo per la franchezza, ma non credo che dia l’idea di un best-seller). Ma poi arrivano le ultime pagine che spiegano tutto. La verità. Quella che devi riconoscere, conoscere, per poter vivere la vita che veramente ti spetta. E allora, invece di comprare il libro, confesso che mi sono fotocopiata le pagine che gli danno un senso.

E rifletto. A chi non è stata conservata una busta gialla, a chi non hanno lasciato tracce della verità, cosa succede? Di verità si vive, è necessaria. Ma non ce n’è tanta. C’è quel tarlo dentro che ti rode, giorno per giorno, anni interi. E un po’ vorresti sapere, un po’ dimenticare. Si deve aver coraggio per affrontare la verità. Ma ancor di più, forse, dovremmo aver coraggio per seguire il nostro istinto. Quello che ci dice sempre se le cose sono giuste o sbagliate, se le persone sono buone o cattive. Noi abbiamo coperto questo istinto con motivazioni, spiegazioni, parole… parole… parole.

E questo mi è piaciuto tanto in quelle pagine. Che tante parole fossero state messe insieme nel’ordine giusto, risvegliando ancora di più quell’istinto che conosco bene, ma che ho usato a rate. E allora rivolgo un invito: Cercate. Dentro di voi, dentro pagine, musica, sole, ovunque volete, cercate qualcosa che vi indichi la strada. A volte la stiamo già percorrendo, solo che lo facciamo a fari spenti e non la riconosciamo.

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