Una vita a foglietti

“Colti e mangiati” – Viaggio nell’eccellenza enogastronomica delle nostre terre

colti e mangiatiDa Vivimedia

Baia Hotel – Vietri sul Mare venerdì 25 Novembre. L’appuntamento è di quelli importanti, di quelli che oltrepassano non solo i confini della nostra provincia o regione, ma arrivano fino a Taiwan, toccando il Regno Unito e soprattutto lanciando echi in ogni parte del mondo.

Stiamo parlando del progetto “Colti e Mangiati” giunto alla quarta edizione, promosso dalla Coldiretti di Salerno, in collaborazione con Campagna Amica e MTN Company che ne ha curato l’organizzazione. Si contano ormai più di 100 tra produttori e ristoratori affiliati della provincia Salernitana, che ambiscono alla promozione dei prodotti a chilometro zero. Sono dunque le eccellenza i veri protagonisti: dall’olio extravergine d’oliva, con degustazione, al limoncello, al “cuoppo”, alla mozzarella di bufala.

Tutto quello che si assaggerà stasera, sarà stato colto e pescato fresco e preparato da chef appartenenti  alle Associazioni Ristoratori Città di Vietri sul Mare-Costa d’Amalfi, e “Brigata Cilentana”. Il pescato è compito invece della Cooperativa Acqua Marina.

Ospiti principali della serata 15 buyer misti tra cinesi formosani e inglesi, che, oltre alla cena, apprezzeranno le produzioni locali con un tour organizzato per i prossimi giorni.

All’arrivo mi colpisce un capannello di “stranieri” raccolti davanti ad un tavolo dove limoni della costiera fanno sfoggio di profumi, bellezza, dimensioni. Ascoltano con attenzione le spiegazioni di Salvatore e Marco Aceto su questo frutto portato nelle nostre terre dal lontano Oriente. Ideatori del Lemon Tour, affiancati stasera da Roberto Palladino, barman del Grand Hotel Convento di Amalfi , prepareranno il lemon spritz come benvenuto per tutti.

Appoggiata ad un pianoforte muto, ma che sorregge il mio quaderno, ammiro questa parte di invitati che definire “mista” è riduttiva. Dalle cucine fanno capolino i cuochi, come a dare un’occhiata ai loro personali “clienti”, a misurarne il grado d’attenzione verso quei piatti che tra poco potranno gustare.

L’approccio con l’aperitivo è ottimo. Ghiaccio, limoncello, prosecco, chicchi di melograno alcuni degli ingredienti, regalano un sapore non solo fresco, ma decisamente gradevole. E a me offrono ancora del tempo per guardarmi intorno e cercare di prevedere cosa sarà di questa serata.

Nel frattempo Maria Rosaria Terminiello, biologa nutrizionista, prende il comando al tavolo preparato per la degustazione degli oli e occupato dai buyer. Le bottiglie da assaggiare saranno tre, tutte rigorosamente anonime. Non ci sono nomi da pubblicizzare; c’è da apprezzare, per alcuni conoscere, un prodotto catalogato come nutraceutico per gli alti contenuti benefici che contiene.

Ad ogni posto assegnato ci sono tre coppette di colore scuro. Non è un caso. Gli occhi non devono condizionare il giudizio guardando un olio più o meno chiaro. Sono le mani prima a dover riscaldare il fondo e poi lasciare che l’oro dell’olio passi attraverso ogni angolo della bocca, per stuzzicare tutte le papille gustative e cogliere l’aspetto amaro e il piccante. Non è il pane che pulisce la bocca tra un assaggio e l’altro, meglio un’acqua frizzante. Rito che si ripete dunque per tre volte e gli ospiti dimostrano di mettere davvero tanto impegno nel cercare di cogliere le prime meravigliose sensazioni che assaggi del genere possono regalare. L’escalation di sapori è l’unanime giudizio finale.

Siamo dunque pronti per prendere posto e andare a vivere questa “cena come esperienza”. È così che viene definita. Andremo a gustare prodotti figli di un territorio e proprio attraverso il loro gusto, scopriremo molti dei segreti che nascondono.  Dalla loro conoscenza parte l’idea di marketing per le zone produttrici. Un concetto semplice, ma che andava colto nella grandezza della sua  realizzazione e sfruttato da persone che amano la propria terra, le proprie origini e i frutti che sanno regalare.

E per me quale occasione migliore che essere invitata al tavolo dei fratelli Aceto, che vi ho già presentato, ma che diventeranno presto solo Salvatore e Marco. Ovviamente insieme al barman Roberto, lo staff di MTN composto da Michele Lanzetta, Carmine D’Alessio e Raffaella Avallone. E ancora Antonella Petitti, giornalista del Mattino, Enzo Lamberti e Lisa Galasso di Lamberti Farine, e dopo si è aggiunta, per uno dei tanti brindisi, anche Melina Pepe, titolare della Tenuta Cavalier Pepe, che ovviamente si occupa di vini.

Raccontarvi con i dovuti particolari le numerose conversazioni che si sono tenute, significherebbe legarvi alla pagina per almeno due ore. Brevemente invece vi svelo solo della scoperta di persone che spesso vengono associate a “personaggi”, ma che invece sono solo appassionati. Lì tutti erano, in vari settori, amanti di ciò che fanno.

Per tutti la storia di Salvatore, ex commercialista nel pieno del successo lavorativo ma sulla lama del coltello per la salute. Bivio in cui si fermano molte persone, ma la scelta non è mai ovvia. Per Salvatore abbandonare scartoffie e numeri sembra la soluzione migliore, e si rivelerà così anche per chi apprezzerà i frutti del suo nuovo lavoro. Via giacca e cravatta e di corsa nei campi. In quel limoneto esteso per un terreno immenso, 35.000 mq, in uno dei posti incantati della costiera, come la Valle delle Ferriere, e ritrovi salute, interessi e voglia di fare. Anche se significa portare addosso chili e chili di limoni. Sempre spalleggiato da Marco e dalla figura di un papà anziano, sì, ma onnipresente nei loro discorsi. Forse perché, banalmente ma non tanto, è presente davvero nelle loro vite!

Ai suoi racconti divertentissimi, si aggiungeranno quelli degli altri commensali. Ognuno ha partecipato. Antonella che ha indagato sulla denominazione della farina Senatore Cappelli, con cui è stata fatta la pasta che abbiamo mangiato. Una coltivazione riscoperta solo da poco, ma con qualità particolari, che era stata accantonata perché cresce con piante troppo alte rispetto al normale e dunque più soggetta alle intemperie. Rischiosa. Ma ottima.

O Roberto che, oltre a darci una panoramica sulla nuova stagione 2016, che già fa prevedere il tutto esaurito, racconta della sua passione per il trekking, le passeggiate su per il Sentiero degli Dei, per scoprire che Lisa è appassionata quanto lui. E non mi meraviglierei di vederli prossimamente impegnati in qualche escursione su quelle montagne incantate che davvero ti fanno incontrare con il paradiso. Anche perché Enzo, per non perdere terreno nei loro confronti, racconta di aver lavorato alla preparazione di una “colazione a 5 stelle”, e dunque di argomenti lungo le ore di cammino, ne avrebbero da affrontare.

Il team di Mtn, è il collante fra tutti. Noi ci siamo quasi tutti incontrati stasera, anche se dall’esterno non si direbbe, ma loro seguono questo progetto e gli uomini che ci lavorano dietro da sempre. Sono stati protagonisti insieme all’EXPO, alla “TTG Incontri” a Rimini, per ricordare gli eventi più recenti, e dalla stima che appare evidente, oltre alla fiducia nel lavoro, immagino che ancora molti altri eventi li vedranno protagonisti insieme.

La serata è piacevole, scorre veloce tra il menù di spaghetti con alici fresche pinoli e sfusato amalfitano e i paccheri con pomodoro di San Marzano, tonno fresco e olive nere. Ogni piatto, dopo averne gustato l’eccellente sapore, ci viene raccontato direttamente dagli chef che si alternano ai fornelli, in una collaborazione che contribuisce a dare la grande idea di gruppo che si sta portando avanti.

Quando Melina Pepe, si accomoda al nostro tavolo, è l’accento “straniero” a obbligarci a chiedere  informazioni sul suo passato. Il papà che dall’Italia va in Belgio, l’incontro con la mamma, la passione per una tradizione che raccoglie e che fa diventare lavoro. I numerosi brindisi di cui vi parlavo, servivano sempre per sottolineare momenti di grande partecipazione tra tutti i commensali. E anche per accompagnare la splendida frittura nel cuoppo (calamari, alici, gamberi, paranza, polpi, frutti di mare), che abbiamo apprezzato. Molto, fino a ritrovarci con portate doppie e anche di più, per onorare il lavoro dei pescatori non solo nel pescarlo, ma anche nel prepararcelo. Tutto loro hanno fatto. Noi dovevamo solo accettare il dono, tra l’altro allietato da contorni di scarole con alici, capperi e olive nere, zuppetta di fagioli di Controne e patate con la famosa colatura di alici.

Dopo il dolce di ricotta con limoncello e buccia di limone sfusato su pasta frolla, Salvatore e Marco, per non abbassare il livello del tavolo, ci hanno offerto un assaggio di limoncello e di liquore a cioccolato. E, come potete immaginare, abbiamo ovviamente gradito.

A fine serata ho ripensato molto alle ore passate in così piacevole compagnia. Ci sono periodi storici in cui qualcuno vuole farti credere che tutto stia andando a rotoli. E poi trovi persone che hanno invece ancora tanti sogni da realizzare. Ecco, io mi sono sentita così: testimone di cose che davvero possono accadere. Che persone sconosciute possono trascorrere del tempo insieme e raccontarsi e confrontarsi e dunque scoprirsi. Per condividere intenti, sogni, che se pure partono da luoghi diversi, possono avere come obiettivo la stessa meta: la migliore qualità della vita, la tutela delle origini, e la conoscenza di nuove realtà.

Sono i sogni che hanno fatto grandi gli uomini e l’unione li ha portati lontano. Sono certa che, grazie anche a loro, il mondo parlerà delle nostre terre, non identificandole come quelle da temere, ma come quelle da cui poter cogliere miglioramenti per le nostre abitudini.

Molti credono di misurare il successo di un’impresa solo dai numeri che genera. Credo invece che quello che rende realmente la misura di quanto sia grande il lavoro che si sta svolgendo, è quella luce negli occhi che hanno solo le persone che amano a tal punto ciò che fanno, che la ricchezza che ne ricavano è solo una conseguenza secondaria.

Perché questi uomini andranno lontano e nelle valige che prepareranno ci sarà spazio principalmente per i sogni  che ancora hanno da realizzare.

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