Cuori affamati
Ci sono strani pensieri che a volte mi arrivano. Strani perché vengono in compagnia di immagini, di associazioni e che sembrano volermi spiegare ancora meglio ciò che sto pensando.
E stamattina è arrivato un alveare. Tante api, tante vite con un unico obiettivo: fare il proprio lavoro perché tutti possano averne benefici. E mi è parso di vedere poi una mamma che imbocca il proprio bambino, perché una volta che l’hai messo al mondo devi averne cura.
Tra le api e la mamma c’è una differenza: le prime soddisfano un bisogno materiale e i loro gesti sono sempre uguali. Una mamma deve avere molti più compiti, deve avere mille occhi, mille orecchie e sensori sempre accesi, per cogliere ogni sfumatura, ogni sguardo, ogni gesto, perché spesso raccontano quello che le parole non sanno o non vogliono dire.
Una mamma ha sempre con sé un cucchiaino: è quello che le serve per andare a riempire le piccole celle del cuore che ha generato, fare in modo che siano sempre colme non solo di cibo, ma di amore, di attenzione, di presenza.
Una mamma è quella che nutre i suoi cuoricini, quelli che saranno sempre piccoli ai suoi occhi, grandi nel suo cuore, eterni nella sua vita.
Per questo dove c’è una mamma non ci sono cuori affamati.
- Il sapore della libertà.
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