Europee 2014
Immagino il sorriso da Mister Bean che aleggia sul volto di Fonzie. Immagino la gioia del vecchio che ha sistemato il nuovo figlioccio. Immagino i grandi progetti da fare sui prossimi sei mesi che vi vedranno avere mani in pasta, non voce in capitolo, sui fondi europei. Immagino un sacco di cose. Ma quello che non devo immaginare è che vi state vantando di una sconfitta. Si ho scritto bene. SCONFITTA. Perché se guidi un paese in cui quasi il 50% della popolazione non esprime il suo diritto al voto, e vai a governare un Europa altrettanto assenteista, tu hai a che fare quasi col nulla.
Premetto che non sono d’accordo con chi non vota, ma capisco pure che ci avete davvero portato alla frutta. Ma quello che non mi sorprende per niente in questa situazione è che abbiate “vinto” voi. Voi che appartenete a quella categoria di politicanti che hanno inculcato alla propria “gente” di andare sempre a votare, perché se pure voi stessi fate schifo, avete sempre nel mirino il nemico che è peggio di voi. E questo cancella le vostre magagne, le vostre responsabilità. In un Italia che si lamenta, e chi si deve lamentare sono i lavoratori e i “poveri”, chiediti perché vinci TU. Tu che dovresti rappresentarle queste categorie, tu che sei al governo, illegittimamente, da anni, tu che ci hai condannati ad essere schiavi e sudditi della Germania. Forse perché tu rappresenti quell’apparato che si è sistemato con il voto a sinistra, quello che ha creato, insieme alla vecchia DC, o ai più freschi nuovi partiti, quell’idea di “posto fisso”, dal quale non ti caccia nessuno. Tu non tuteli i lavoratori “in assoluto”. Tu comandi i lavoratori che hai preteso nelle liste dei tuoi sindacati, che non compaiono nelle liste elettorali, ma che ti garantiscono il risultato.
Cara Italia e cari Italiani, ancora una volta ci siamo espressi. Ma se Fonzie ha vinto, anzi stravinto come dicono loro, i Cinque stelle hanno avuto un risultato su cui riflettere. Riflettere perché se pure hanno perso qualche punto, e nelle loro prime uscite avevano il voto di protesta della massa, forse oggi possono contare su un altro genere di scelta: quella di chi ha visto, dopo l’inesperienza iniziale, dopo che Grillo è stato anche giustamente “oscurato” dalle nuove voci che cominciamo a sentire, che forse davvero si può almeno sperare. Sperare di crearlo uno stato in cui il politico non sia un mestiere, uno stato in cui non ci siano delinquenti nelle liste elettorali, ci sia una legge che ci permetta di esprimere un NOSTRO giudizio e non quello che vogliono altri. Sono solo tre punti, ne ho già parlato, ma che reputo fondamentali. Cominciamo a lottare per questo, per mandare a casa questi pagliacci. Nel frattempo avranno altre occasioni che sono sicura non sprecheranno: per affondarci ancora di più.
- I volti di una vita – Pasquale Di Domenico
- La Prima Comunione