La prima convention BeHealth: “Scateniamo il benessere”
È arrivato il nostro 4 ottobre. Già di suo è un giorno tanto importante, ma per noi del mondo BeHealth, lo è diventato altrettanto.
Sono passati otto mesi dall’ultima volta. Sono passati otto mesi da quando avevamo disegnato il nostro mondo in un certo modo e poi la storia del mondo ha provato a cambiarci.
Ma in questi otto mesi, noi, sempre quelli di Behealth, abbiamo lavorato sì per cambiare, ma cambiare a modo nostro.
In un mondo che ci pretende tristi, afflitti, preoccupati, malati e soli, noi abbiamo portato la gioia, i sorrisi, la speranza, il benessere e l’unione.
Noi, come diceva Massimiliano Aleandri, il nostro vicepresidente, abbiamo dimostrato “resilienza”.
Per questo il 4 ottobre, a Roma, a Formello, a casa nostra, è accaduto ancora una volta qualcosa di spettacolare.
La prima Convention post lockdown, il primo ritrovarsi per una scelta e non per meriti, la prima volta che abbiamo potuto scoprire insieme le novità che erano pronte per noi e di cui non potevamo godere.
Arriviamo e il tempo non sa se cedere ad una prima giornata di freddo o lasciare il posto ad un sole caldo che sembra impaziente di coccolarci: avrà saputo anche lui di come eravamo già tutti radiosi.
Le procedure anti covid ci rendono più lungo l’ingresso, ma credo che mai si sia vista una fila così sorridente e incurante dello scorrere del tempo. Sapete, quando noi siamo insieme, ci scopriamo. Noi approfittiamo per riconoscere sguardi sotto le mascherine ingombranti, per riascoltare voci che ci hanno parlato attraverso i loro post, noi SIAMO.
Quando arriviamo in sala, ci sono già i posti assegnati, distanti, acqua, sorrisi e accoglienza. Tutto. Da noi non manca niente e non è ancora cominciato niente.
I maxi schermi fanno girare immagini che catturano. Volti sorridenti, curiosi, sorpresi e qualcuno effettivamente li definirebbe solo così. Ma io li guardo e quelli che vedo sono persone. Sono le persone sedute al mio fianco, sono le persone che sono venute con me, sono quelle che le regole del Covid hanno tenuto a casa ma che sono qui. Sono con me. Sono con noi.
Le conosco praticamente tutte e non è una cosa banale. Riconosco i loro sorrisi, ricordo dove ho visto quelle foto, in quale occasione, e immagino la pazienza di chi ha montato questo video nell’andare a seguire e a cercare una o più immagini per dare un posto, una soddisfazione a ognuno di quegli incaricati che in questa azienda ci ha messo la faccia.
E il motivo per cui si è potuto fare, è semplicemente perché questa è la nostra azienda, e non è un modo di dire ma un modo di fare.
Questo fa di noi una famiglia, fa di noi un mondo diverso.
E cominciamo così una giornata che sarà difficile provare a raccontare, ma sarà impossibile da dimenticare.
La gioia delle mie persone premiate sul palco, la consapevolezza di altre che dovevano esserci, ma che di certo, quando la normalità tornerà, saranno su un gradino ancora più alto, le novità dei prodotti, le promozioni, i regali, i bonus che abbiamo scoperto, ci hanno letteralmente annichiliti.
Per la prima volta ho sentito un incaricato commentare così la chiusura di una Convention: “Ma ce la faranno a conservare qualcosa per loro, visto tutto quello che danno a noi?”
Spettacolo.
I saluti di arrivederci sono, ancora una volta, pieni di sorrisi e di promesse per i prossimi appuntamenti. Noi ci avviamo verso le nostre residenze, ma sappiamo con certezza di essere sempre insieme, perché amiamo le stesse cose, perché condividiamo gli stessi valori, perché apparteniamo ad uno stesso mondo.
Il viaggio di ritorno sembra quasi breve per tutte le cose che abbiamo da dirci, per i confronti, per le riflessioni. Per quello che stiamo cercando di mettere in ordine nella testa e nel cuore e che dovrà essere trasferito e condiviso.
Siamo fisicamente stanchi, ma l’adrenalina scorre abbondante nelle vene e la frenesia di mettere in moto già mille azioni è tanta. Troppa.
I prossimi giorni saranno pieni di sorprese per chi vorrà sapere. Noi siamo quelli che soddisfano i curiosi, quelli che a domande tipo “Perché entrare in questo mondo?”, ti rispondono “Perché non entrare?”.
Grazie, per una nuova pagina che, sento, è stata scritta insieme a tutti voi. Da quelli che fisicamente hanno messo le sedie in sala, ai ragazzi che sono stati sommersi per gli ordini, a chi ha relazionato, ha chi ha studiato i prodotti nuovi, a chi ha investito su di noi con immensa fiducia.
Grazie per questa storia che sarà la nostra. E ora “Scateniamo il benessere!!!”
- Quando le promesse diventano un piacere: “Il risveglio di Partenope” di Mariafelicia Carraturo
- Serata speciale per Autilia Avagliano e il suo libro “Din Don Down”.
Mhm, qui dovevo esserci anch’io.
Ma in questo momento buio, in cui non credo a niente, chissà se mi sarei entusiasmata. Leggo comunque tutto quello che ho sempre creduto debba essere il mondo del lavoro, una partecipazione, una condivisione, un rispetto, una giusta distribuzione di competenze, una fiducia, un’unione di persone, una squadra…
E’ vero, dovevi esserci e sarebbe stata una rivelazione per te. Sapevo quello che avrei trovato e volevo condividerlo con te perché so che lo avresti compreso. Ma quel mondo esiste, se ne può far parte se si ha il coraggio di vivere in quel modo, per quei valori.