Voci da lontano
Ieri sera ho scoperto di aver messo a protezione del mio cuore, dei soldatini di piombo. O forse di cartapesta. Di sicuro esseri troppo piccoli e deboli, che al primo colpo di vento sono caduti giù, annientati come dallo scoppio di Hiroshima e Nagasaki.
Ma non era una semplice raffica, erano suoni, parole. E ricordi di voci, di un tempo che non c’è più. Ma non è un tempo finito, quello sarebbe accettabile. No, è un tempo cambiato, rivoltato.
E la memoria è dura a morire. Tracce del nostro passato si trovano ovunque. Quelle che erano abitudini ora diventano coltelli pronti a colpire appena abbassi la guardia. Si divertono, arrivando travestiti da rantoli, da urla, da sogni che riportano voci immagini situazioni.
E ti fai ancora la stessa domanda: perché? Dov’è il piede che deve fare un passo indietro o in avanti forse, per superare la melma dell’inganno? Ma l’inganno fatto a se stessi, a quegli occhi che si vogliono tenere chiusi, incapaci e troppo ottusi per guardare ciò che hanno creato.
Solitudine. Abbandono. Rabbia. E dolore. In una quantità industriale, quello che si fa finta di non vedere, quello che non è solo fisico, ma morale. Il tempo passa e forse manca poco alla meta.
Chi può, facesse in modo da placare quei cuori. Rendesse pace e giustizia ad una situazione che ha già fatto troppe vittime e che non si può cancellare, appianasse quella via disseminata di bombe che ha creato. Almeno questo.
A volte mi sale alle labbra come una preghiera, come un desiderio che non posso esaudire perché la strada per me è stata cancellata. Ma chi può ancora percorrerla, faccia qualcosa. Qualcosa che non sia più deformare la realtà, o riportare bugie, parole e storie travisate.
Davanti agli occhi c’è una realtà tremenda, continua, che non trova sbocchi. Ma non volete guardarla. Non riuscite a vedere quel dolore come il segno di qualcosa che si potrà ripetere ancora e sarà sempre peggio, perché si porterà dietro ancora più solitudine e dolore e ancora rabbia e rancore.
Rendete pace. Se potete, per una volta nella vita, non date priorità all’egoismo. Non vi porterà da nessuna parte.
- … e le notti?
- Antonello De Rosa e lo stage di Jennifer
Amara necessità.
Caro Pippo, proprio così