Una vita a foglietti

Coscienze sopite

jiminey-cricket-722558Stamattina ho scritto dei test. Inizialmente era parso quasi un argomento banale se paragonato a quello che accade nel mondo. Ma un pensiero mi diceva di farlo, crederci e continuare. E poi è arrivata anche la spiegazione.

L’altra sera sentivo per radio commenti di varie persone che si schieravano da una parte o dall’altra rispetto alle stragi in Palestina. Io non mi permetto di farne, perché la loro storia è vecchia, ha radici profonde, o forse, come tutte le guerre, semplicemente, è guidata da interessi. E di fronte a questo, davvero, non so come si possa prendere una posizione. Quale motivo, quale assurdo pensiero può pensare di giustificare questa strage di civili, soprattutto di bambini, che si sta compiendo? Io non lo voglio sapere se hanno ragione  o torto, io vorrei che la smettessero. Vorrei che quei bambini potessero vivere la loro vita come ogni bambino del mondo merita, vorrei che il loro giocare per strada non li facesse diventare bersagli in movimento, vorrei che tanti uomini riacquistassero la loro coscienza.

E per questo non mi è sembrato più banale aver scritto dei nostri ragazzi. Ogni persona di questo mondo ha il dovere di crescere con una coscienza. Ogni Stato deve lottare per far sì che i suoi cittadini imparino il rispetto delle regole e della convivenza e in ogni scuola si semini il seme dell’accoglienza, della giustizia e della meritocrazia. Abbiamo tutti dei compiti. Ognuno di noi, per il semplice fatto che vive in una comunità ha il dovere di impegnarsi affinché questa comunità sia migliore. E non mi dite che il migliore è relativo, come tante cose. Di certo non è giustizia ammazzare un altro essere umano.

E quando capiremo che ammazzare non è solo quel gesto che fa zampillare sangue da un corpo, ma anche l’indifferenza, l’ignoranza, l’incompetenza, l’invidia, l’avidità mietono le stesse vittime, allora avremo fatto un passo avanti verso una civiltà che oggi, purtroppo, ancora non ci appartiene.

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