Una vita a foglietti

Autunno Cavese – Il treno ha fischiato

9_10novembreautunnocavesenew_4Cava e il teatro, Cava e le sue passioni, Cava e le sue donne. Cava su di un palco

Si sta stringendo un forte legame con questo mondo incantato, con queste vite riportate, rivissute, raccontate ancora e ancora…

L’impatto con il teatro della signora Clara Santacroce e di sua figlia Renata Fusco è un misto di rispetto, attenzione, rapimento. Sei portato a guardare tutto, perché tutto è curato e ha un senso. Il sipario che si apre, ma che resta coperto da un velo, come un velo è quasi sempre presente per coprire le nostre sensazioni le nostre emozioni.

Quei corpi bianchi che si muovono; tanti corpi tanti volti nessun volto… e il fischio di un treno, per annunciare che parte o che arriva: il segno di ciò che è stato o di quello che ancora dovrà essere.

Questo è ancora un altro capitolo della storia teatrale cavese e si aggiunge a quelle già vissute e ad altre che ancora si vivranno a testimonianza della grande passione, ma soprattutto della grande professionalità che questa città sa offrire quando vuole.

Qui non parliamo di commedia, qui parliamo dei grandi autori del teatro. Ieri sera abbiamo ammirato un Pirandello riportato magnificamente sulla scena da ragazzi che hanno davvero espresso un livello eccellente di recitazione e di interpretazione. Molti di questi ragazzi li ho visti giovanissimi iniziare il loro percorso di recitazione e rivederli ieri è stata una forte emozione. Mi permetto di fare un nome e non me ne vogliano Giuliana Carbone, Giuseppe Cardamone, Raffaella Zarrella, lo storico Lello Conte e tutti gli altri che sono stupendi, ma Gabriele Casale è proprio un grandissimo. Non c’è stato nessun personaggio che lui abbia interpretato che non sia stato capace di cucirsi addosso come completamente suo. Non erano altre parole quelle che pronunciava, era il suo vissuto che gliele tirava fuori. Ognuno era lui, in lui c’erano tutti. “Chapeau!”

Il tema è fortemente intrigante, l’uomo che vive le sue passioni e le filtra, anzi le maschera, attraverso l’Umorismo, lo sdoppiamento, un altro Io che assume nomi diversi, ma che sempre ha il ruolo di rendere vive le sensazioni più intime e nascoste dell’Uomo.

Uno spettacolo impegnativo, curato, come si diceva, nei minimi dettagli, portando il livello qualitativo molto, molto in alto.

Ancora una volta mi sento di lanciare un invito a quanti ancora non sanno cosa può regalare una serata a teatro. Provateci, anche a fare dei confronti con voi stessi, non per dire quale sia migliore di un altro, un lavoro va sempre e comunque rispettato e apprezzato, ma principalmente per vedere quante possibilità di crescita ci offre. Possiamo passare dalle serate divertenti delle commedie, alla passione dei monologhi, fino alla filosofia di vita dei grandi del passato che ci svelano mondi che ancora dopo anni e per molti anni ancora ci impegneranno.

La ricerca di noi esseri pensanti: siamo fatti di tante cose difficili da spiegare o siamo esseri semplici che si complicano la vita alla ricerca di sensazioni e ricchezze vane?

Pensiamoci e riflettiamo su quante opportunità di migliorarci abbiamo, basta sfruttarle!

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