Una vita a foglietti

Grazie

grazieCava 03/11/13

E’ la parola che viene ad illuminare una grigia domenica mattina. Grigia di suo e ingrigita ancor di più da quello che sento ronzare intorno a me. Ci sono cose che cerchi di capire, per le quali soffri, cerchi giustificazioni, motivazioni. Ma non ne trovi. Perché si possono fare delle cose così cattive tu non lo capisci proprio. E allora peschi nel solito calderone del tuo passato, del tuo conoscere, del tuo essere. E viene fuori quella parolina. Perché è l’unica cosa che puoi dire a chi si è armato di tanta cattiveria. Grazie perché so che non sarò mai come chi fa del male con la facilità con cui prende un caffè, a chi ripulisce decenni di vita come polvere da un mobile, a chi riesce ancora a camminare tra la gente giustificando la sua presenza nel mondo.

Una sera una persona disse che la verità è “un punto di vista“. Parole forti. Per me la verità è quello che è. Ma spesso si cambia per interessi personali.

Pochi mesi fa, scrissi a mio figlio : “Cerca di essere la persona migliore con cui vuoi stare”. Lo penso davvero. Non so come si possa vivere in compagnia di un animo così, di pesi così grandi. Anche se a diverse persone riesce abbastanza bene.

E allora ripeto ancora: Grazie. Perché potevo essere come loro, ma il Signore ha voluto che non lo fossi, donandomi una semplice coscienza che ha diritto di parola.

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