Attualità
Stamattina avrei voglia di parlare di diverse cose. Innanzitutto rispondere a Nicola Porro che ieri nel suo programma si chiedeva cosa pensano le persone a casa quando spengono il televisore, quando finiscono le discussioni, le accuse reciproche e dunque: cosa resta? Rispondo per me: tanta rabbia. Rabbia proprio per quelle discussioni tra persone che dicono sempre con molta cognizione dei fatti che ci sono tante cose che non vanno bene, ma cosa fanno? Quanti siete veramente a voler cambiare questo stallo in cui siamo finiti? Ora aspettiamo i sei mesi di guida europea. Si parla di un numero sproporzionato di potenziali aiuti economici che potremmo ricevere e che ci promettono saranno sfruttati per risollevare imprese, alleggerire questo e quello. Ma non vi ricordate che poco tempo fa abbiamo avuto altri soldi dall’Europa e che servivano per pagare i debiti dello stato verso quelle impresse che sono fallitenel frattempo? Soldi che per la maggior parte sono rimasti nelle banche a risollevare forse inabili banchieri.
Non potete capire. Non potete proprio sapere cosa significa arrabbiarsi per voi, per i vostri sprechi che ci mettete tutti i giorni sotto gli occhi e poi dover correre a lavorare ma ovviamente non per i vostri migliaia di euro. In mano a voi sembrano noccioline, 5000, 10000, boh. A noi dopo il 1000 già fa un certo effetto. E sinceramente anche quando ascolto alla radio qualche signorina, che un tempo ho anche molto apprezzato, forse perché sembrava più di qua che di là, fare le sue battute, oggi mi fa meno ridere e soprattutto mi sembra poco credibile. E’ troppo facile criticare quando la pancia è piena. Forse per questo i paesi dove la cosa pubblica funziona meglio, sono quelli che non hanno le cifre che abbiamo noi. Probabilmente i loro rappresentanti restano molto più vicini alla realtà, per questo la capiscono e sanno che i miglioramenti che porteranno saranno anche per loro stessi, per le loro famiglie, per i loro figli.
E un ultimo pensiero che ho, è per certe persone che mettono le loro idee a disposizione della gente e dalla gente traggono spunti, negativi o positivi non importa, ma almeno gli danno peso. Ho già detto di come, nelle tante parole scritte, alcune erano indirizzate a vari personaggi. Oggi, anche se è passato del tempo, voglio ringraziarne alcuni che hanno avuto voglia di dedicare qualche rigo ad una persona che non sempre conoscono. Per cortesia, dovere, ringraziamento non lo so, ma l’hanno fatto. E vi posso dire che questi gesti contano tanto per chi li riceve. Perché non sei più solo un’entità che butta fuori parole, passi immediatamente ad essere persona ascoltata. E questo ci dà fiducia. Sì. Questo piccolo gesto fa tanto. E quindi grazie a Marcello Foa, Stefano Filippi, Roberto Ritondale.
PS Per dovere aggiungo anche un’altra categoria: quella che ti dà credito finché parli di lui. Quando finisce l’ego rimane il silenzio. E questo non va bene, soprattutto quando poi, con i nostri fan, ci lamentiamo della poca attenzione che il mondo dedica agli uomini buoni, belli e bravi. “A buon intenditor poche parole.”
- Un piccolo dolore
- Grazie