Alla scoperta di un’opportunità: COLLAGEN FOR LIFE
Quante volte siamo partiti in cerca di un sogno, di un’avventura, di una nuova opportunità? Per me rispondo, per fortuna, tante volte.
Si potrà pensare che continuando a partire forse le mete precedenti hanno fallito, ma se invece sei ottimista, e io lo sono, mi dico solo che ogni esperienza, ogni viaggio già fatto, è un modo per avvicinarsi ad una nuova meta. Con maggiori certezze, con più consapevolezza; forse con meno grilli per la testa, meno “chiacchiere” e molta più sostanza.
Così siamo partiti giovedì per due giorni a Roma, con la semplice curiosità di vedere e toccare con mano quest’azienda e questo gruppo, che con il loro prodotto, mi hanno già fatto un regalo grandissimo: mi hanno rimessa in forma.
Si dice così spesso che la salute è la prima cosa, ma poi ce ne ricordiamo solo quando le cose non vanno. Avere un approccio diverso alla cura della nostra persona è una filosofia che molti credono possa appartenere solo a chi ne ha la possibilità. Ma non è sempre così. E il dovere che abbiamo verso noi stessi, è quello di cercare, informarci, provare e stabilire, con la nostra esperienza, ciò che ci fa star bene.
Collagen For Life ha racchiuso tutte queste cose in una linea di prodotti che soddisfano esigenze di una massa di persone. Oserei dire di tutti, davvero pochi gli esclusi. E ha compreso pure che, se molti hanno difficoltà ad acquistare il prodotto, possono avere sconti e perché no, far diventare l’uso del proprio integratore o crema o spray, uno strumento per costruire una rendita.
Immagino le facce “già sentito”, “già fatto”, “sono tutti uguali”, non è così. Molte similitudini, ma differenze sostanziali che chi vuole può approfondire.
A me piace dedicare qualche parola a chi ci ha accolti in questi giorni. A Guido Papini, a Salvo, Alessandro e a tutto lo staff dell’azienda che abbiamo trovato ancora a lavoro e che ci ha accolti come se fossimo già di casa.
Alle dottoresse che ci hanno mostrato i nuovi progetti in corso, come gli Healt Point; la visita al museo del Mutuo Soccorso, a sottolineare una tradizione che si vuole ancora continuare per offrire assistenza sanitaria sul territorio. Progetti ambiziosi, ma alle spalle una società solida che ha desiderio di investire per raggiungere i suoi obiettivi e chi vuole, in questo momento, può decidere di seguire questo cammino.
Non eravamo tantissimi sapete? Forse neanche 40 persone. Arrivati da più parti d’Italia, Milano, Parma, Salerno, Puglia, Basilicata e spero di non dimenticarne nessuno, ma noi non ci conoscevamo prima di questi giorni. Il filo conduttore era solo il prodotto, il nome dell’azienda, ma volti pochi. E quale occasione migliore che un viaggio in macchina con “sconosciuti”, poi la cena, uno spazio, un dj e tanta musica, per creare incontri, far nascere relazioni e soprattutto condivisione. Gente che non si conosceva se non per piccoli gruppi che però aveva in comune quel sogno che aveva spinto ognuno di noi a mettersi in macchina, a dedicare ore per verificare fino in fondo quello che avevano fin ad allora solo immaginato. Serata bellissima e, come qualcuno ha sottolineato il giorno dopo, si vedeva che tutti stiamo usando i prodotti perché ci siamo scatenati in una serata di canti e balli che neanche dei ventenni. E tra di noi il più giovane per distacco era il dj.
Ma il pezzo forte è stato al mattino. Dopo un’ospitalità impeccabile in strutture bellissime, abbiamo avuto il piacere di incontrare il dottor Matteo Innocenti. Voi starete immaginando un attempato signore con barba bianca e capelli grigi, invece lui potrebbe essere figlio nostro; a 29 anni, vanta una collaborazione di oltre sette anni con il dottor Silvestrini, di cui è stato allievo, e dal quale ha raccolto il testimone in questa fantastica avventura che è la ricerca. Difficile trovare un concentrato di professionalità, competenza, umiltà e disponibilità in una sola persona e tra l’altro così giovane. Ci ha dato informazioni per tutta la mattinata, ci ha portati per mano in quel suo mondo decisamente difficile di formule, processi chimici, soluzioni e consigli, senza fare mai sfoggio delle sue conoscenze, ma con la sola volontà di trasferirle a persone che avevano voglia e necessità di ascoltare. La meraviglia dei giovani che sanno, possono e devono ancora stupirci.
Ancora un pranzo insieme e poi Guido Papini che ci ha ricordato come può essere che un prodotto che ti ha regalato salute, può anche diventare il tuo lavoro. Lavoro appunto. Non l’aspettativa di restare a casa e sperare che altri ti riempiano il conto in banca: no, lavoro.
E allora io penso agli anni che ho dedicato ai prodotti naturali, alle tante testimonianze che ho accumulato direttamente e indirettamente e mi sento forte di quanto si può fare. Forte e assolutamente consapevole delle difficoltà. Ma so che una sola parola, un solo verbo, una sola azione può far superare questi ostacoli: PROVARE. Nient’altro.
Ero partita con la certezza di un prodotto, sono tornata con la consapevolezza di un’azienda. Non è male come bottino per quest’ennesimo viaggio che giustamente avevo iniziato con fiducia e che mi ha riportata a casa con certezze.
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