Una vita a foglietti

Ciao Doc

Questi pensieri sono per il dottor Mariano Agrusta, mancato due giorni fa. Il suo lavoro, unito a quello dei dottori Di Blasi, Fresa, Cavallaro e alle tante infermiere del centro di diabetologia di Cava, eccellenza del nostro territorio negli anni passati, ha dato vita a qualcosa che non va dimenticato.

Ciao Doc, non mi viene un altro modo per iniziare questi pensieri, visto che è il tipico saluto che ci rivolgevamo nei nostri incontri.

Ci avete fatto una sorpresa bella grande, devo riconoscerlo. La prima cosa che ho ricordato è stato il vostro volto sorridente quando ci incontravamo per strada e quel pensiero sempre caro e affettuoso per Felice, il vostro ragazzo, uno dei tanti ragazzi accompagnati nel vostro e nel loro cammino.

Ci sarebbero tante cose da dire, da ricordare, da sottolineare rispetto a quanto è stato fatto dal gruppo di lavoro del reparto di diabetologia di Cava, eppure non mi va di parlare di questo.

MI va di riflettere su questa reazione che ho avuto alla notizia della vostra morte, alla certezza che ho avuto, prima ancora che venisse detto, che la telefonata di Gabriella doveva proprio annunciare questo passaggio, questa trasformazione.

Non sono triste. Piuttosto mi sento grata per aver avuto il privilegio di conoscere una persona come voi caro doc.

Grande fisicamente, una roccia che ci ha dato la certezza che avremmo avuto sempre una spalla a cui appoggiarci; un cuore pronto a battere un po’ di più ad ogni minimo segno di “pericolo” per quei ragazzi diventati uomini e donne anche grazie a tutto quello che avete insegnato loro.

Perché voi, caro doc, avete avuto il grande merito di trasmettere una filosofia che non rendesse vittime i diabetici che arrivavano da voi, ma esseri responsabili di una condizione che dovevano imparare a gestire in maniera autonoma, il più possibile e il più in fretta possibile.

È un grande merito doc tutto questo. Rendere liberi mentalmente persone che sono dipendenti nel corpo, è un atto di Amore e ne sono grata, profondamente grata, soprattutto perché non era rivolta a me questa lezione, ma ho avuto la fortuna di impararne il senso anche guardando dall’esterno.

Questo è il riconoscimento per il Mariano dottore, ma che noi abbiamo vissuto più come una persona di famiglia.

E ora che so con certezza che non avrò la possibilità di incontrarvi più per strada sono contenta di avere una percezione completamente diversa della Morte.

Ora che sono certa che la grande passione, l’Amore che avete coltivato in questa vita diventerà qualcosa di ancora più profondo e importante, che si è anche piantato come un seme nei cuori di tante altre persone grazie al vostro esempio, non riesco proprio a credere che non ci vedremo più.

Non sono per niente sicura che non avremo modo di incontrarci e scambiarci sorrisi magari con volti diversi, ma con gli stessi occhi limpidi e carichi di quella disponibilità, di quell’Amore, che è l’unica cosa che conti nelle nostre esistenze. E quando si è vissuto in quell’Amore, non lasceremo e non saremo lasciati mai.

Grazie doc

2 thoughts on “Ciao Doc

  1. Teresa

    Apprendo leggendoti della scomparsa del dottore Mariano Agrusta.
    E mi viene in mente solo questo, è di Emily Dickinson:
    “Chi ama non conosce morte, perchè l’amore fa rinascere la vita nella divinità”.
    Mi auguro che l’amore che lui ha messo nel suo lavoro possa rimanere vivo e fiorire e rifiorire nelle persone che hanno collaborato con lui e in quelli che ha curato.

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