Cosa c’è di nuovo?
Cava 20/2/14
L’altra sera stavo scrivendo due righe per mantenere impresso un concetto che mi sembrava fondamentale. La storia parlerà di noi, di questo periodo, di come lo abbiamo o lo abbiamo fatto gestire. E ci dirà se abbiamo fatto bene o male. Ma col tempo. Se la storia ha il potere di non sbagliare, questo merito le viene riconosciuto molto tardi. Ma ora? Perché sento già adesso dire che la storia parlerà del nostro presidente Giorgio, come colui che ha salvato la democrazia? I fatti ancora non lo dimostrano. I commenti nemmeno. Mio figlio diceva che a scuola gli hanno assegnato per l’ennesima volta un compito sulla libertà, e per non ritritare i soliti concetti, ha potuto esprimerne uno nuovo: siamo in democrazia e veniamo governati da anni da gente non scelta democraticamente.
Si potrà dire della necessità dello spread, del momento delicato, ma posso ribattere che lo spread lo possono far salire i “gestori” dei mercati? che la paura sociale può scattare a seconda delle notizie che mattiamo in prima pagina? che gli interessi dei grandi possono schiacciare i piccoli come pulci? Si. Lo posso dire anche perché viene detto e affermato anche questo. E qualcuno aggiunge che hanno fatto bene a creare governi fasulli pur di abbassare lo spread perché abbiamo risparmiato un sacco di soldi: che però hanno deragliato. Sono finiti in tasche diverse dalle nostre (italiani intendo). E se noi non ne abbiamo avuto benefici, a chi serviva il governo fasullo?
E siamo sempre alle solite. Noi ci sentiamo cani che si mordono la coda: dobbiamo rinunciare a molto, per vedere molti che non rinunciano a niente. Viviamo in uno stato che pensa a come creare sistemi per poter rubare e quegli stessi sistemi non permettono nemmeno di lavorare. La mia non è un’accusa fatta solo per scrivere due righe in più. E’ che proprio ieri un amico mi ha raccontato delle difficoltà nel suo lavoro e certe vergogne vanno raccontate. Soprattutto se vengono fatte da persone oneste e questo ve lo posso anticipare e garantire. Una persona che oggi, sottolineo oggi, si rifiuta di vendere un televisore ad un professore perché sa che non gli servirà per l’università, ma per portarselo a casa! Allora aspettate, spero non molto, e saprete dettagli di queste nuove genialate che dovrebbero semplificare la vita, ma non fanno altro che complicarla.
- Pezzi di vita… a pezzettini
- La “cosa pubblica”