I bulli sommersi
Il bullismo è uno dei problemi del nostro tempo. O forse no, non del nostro tempo, ma di ogni epoca. Sempre sono esistiti quei personaggi che amano farsi forti davanti ai deboli, che si raggruppano in branchi per sentirsi onnipotenti, che nascondono nell’arroganza la pochezza delle loro vite.
In genere si identificano con i ragazzi di strada, quelli che apparentemente si affermano solo con la violenza perché l’educazione e la cultura non li supportano. Ma è un gravissimo errore pensarla così. O solo così.
I ragazzetti squallidi, cafoni, volgari, presuntuosi, ignoranti , e aggiungete voi altri aggettivi che ritenete opportuni, si nascondono molto bene anche sotto i bei vestiti firmati, dietro lo schermo dell’ultimo modello di cellulare sul mercato e le apparenti arie da bravi ragazzi di buona famiglia.
Come vi sentiresti scoprendo che qualcuno si diverte a offendere in maniera pesante e volgare un vostro figlio? E che lo fa alle sue spalle, senza neanche diritto di replica né di difesa?
Se fosse mia figlia mi sentirei profondamente offesa e la prima cosa che farei sarebbe rivolgermi ai genitori del soggetto che si è preso tanta libertà gratuita.
Ma se fossi io il genitore di questo soggetto?
È difficile che si possa ammettere una colpa così grave in un figlio. E purtroppo, spesso, non si fa. E questo diventa complicità.
Noi viviamo in un piccolo comune. Non siamo nella metropoli che ti schiaccia e ti rende un puntino nella massa. Qui ci conosciamo quasi tutti e se parli di qualche persona, spesso ne chiedi il cognome, come se l’appartenenza a questa o quella famiglia, dovesse giustificare una serie di comportamenti dati per scontati.
Non è così. Questi ragazzetti che spesso crescono protetti da quello status che gli apre le porte in società, che li rende appetibili nella schiera degli amici, che fa chiudere gli occhi al professore sulla reale preparazione acquisita, non hanno la minima cognizione di cosa significhi “crescere”.
Si nutrono delle parole ascoltate, sbandierate e che appartengono a quello stesso status ipocrita che ti fa riempire la bocca di buone intenzioni e ti spinge a fare precisamente il contrario di quello che dici. Parlano di diritto e di democrazia senza saper concedere ad un altro gli stessi diritti di cui si arrogano. Hanno linguaggi volgari e pretendono che tutti accettino la loro scelta, altrimenti sono “rompi e antiquati”.
Noi genitori cosa sappiamo di tutto questo? Quando ascoltiamo di queste realtà, ci poniamo mai la domanda “Mio figlio potrebbe fare una cosa del genere?”
Io non li conosco i genitori della persona che ha dato spunto alle mie riflessioni.
Intanto ascolto molte riflessioni di quella categoria di persone che ultimamente ho seguito con particolare attenzione, perché cercavo di capire. Ma non ho capito. E continuo a pormi domande.
Una persona che appartiene al mondo degli acculturati, qualche giorno fa, scriveva di come ci siano in giro persone che si burlano dei monopattini voluti dal residente londinese Colao, altri che si lamentano delle chiusure, altri che si lamentano delle difficoltà economiche o della “tintarella”, mentre la gente, di Covid, è morta e ancora può morire.
Che saggezza!
Pochi giorni fa.
Avete letto bene. Io mi domando, davvero, in quale mondo di persone con un quoziente intellettivo di sufficiente livello, si possa ancora parlare in questi termini.
In uno stato che sta dimostrando di perdere colpi a tutti livelli, e sopra ogni cosa ci metto la Giustizia e l’uso improprio che se ne fa da anni, da certe correnti, per togliere di mezzo il nemico di turno, noi ci permettiamo di fare di questi squallidissimi commenti? Come se non fosse chiaro a tutti che sono mesi che ci si riempie la bocca di cose che non si fanno, o si fanno in piccole parti e spesso fatte male.
Tutto quello che si poteva giustificare a marzo, ora non è più tollerabile.
Ho ascoltato un’intervista a Tridico, mi sembra che sia direttore dell’INPS, il quale, a domanda diretta sulla situazione della cassa integrazione, ha candidamente risposto che hanno sbagliato a scegliere la modalità perché “non avevano considerato che potessero ricevere tante domande”!!!!!
Ma come è possibile? Lo Stato mi obbliga a chiudere TUTTO, mi vieta di andare a lavorare e non riesce a prevedere il numero di persone che andranno a chiedere l’aiuto della cassa integrazione? E mi parlate di chi pensa alla tintarella? La tintarella, che forse tu vai a prendere per passare il tempo e rilassarti, per qualcuno significa LAVORO, quello che si devono guadagnare e che non gli arriva a casa con o senza Covid, perché non sono dipendenti statali che non solo non rischiano lo stipendio, ma nemmeno il lavoro stesso.
La comprendete la piccola e fondamentale differenza tra chi si suda il posto e il pane tutti i giorni e quelli che lo hanno acquisito come un diritto perenne? Un diritto che vi ha congelato il cervello, per questo parlate così.
Giornalisti (giornalai) che ammettono tranquillamente di aver fatto ingiustamente, in passato, delle campagne contro determinati personaggi politici, distruggendoli, ma che oggi hanno la faccia di bronzo di provare a difendere Palamara.
Sapete cosa mi lascia interdetta? Non tanto il desiderio, ma anche il legittimo diritto di ognuno di esprimere la sua opinione, ma l’offesa che fanno a se stessi! Giorni fa scrivevo dell’uso improprio che si fa delle PAROLE: ma cercate davvero di spiegarmi voi, se potete, come si può confondere la libertà di un magistrato di avere un’opinione politica, e il dovere, di questa stessa persona, di essere SENZA opinione politica quando giudica un imputato o, ancora peggio, un cittadino che loro decidono di portare in tribunale. Stiamo parlando di questo.
Gente che non ha un modo di pensare, ha solo una corrente da seguire, indipendentemente che vada in una direzione o in un’altra.
Ma poi apro una parentesi di eccellenza. Ieri sera, la prima missione privata è andata nello spazio. C’erano collegati tanti personaggi che hanno potuto sfoggiare, con giusto orgoglio, le grandi competenze italiane in questo settore. Le grandi collaborazioni, le scoperte che ti lasciano a bocca aperta e io li guardavo e li ascoltavo ammirata e riconoscente e in più riflettevo. Che è il mio grandissimo difetto. In settori come quelli, l’incompetenza non è assolutamente contemplata! In quegli ambiti, lavorano solo gente col cervello quadrato, che fa del proprio lavoro una missione, a cui decide di dedicare anche molto più delle classiche ore lavorative, perché non vai incontro al 27 del mese aspettando lo stipendio, ma vai incontro ad una scoperta, ad una sfida con te stesso. Vai alla ricerca di risposte dal passato e di opportunità per il futuro.
E noi invece, in questa nostra realtà quotidiana con chi abbiamo a che fare?
I politici sono incompetenti e troppo spesso anche corrotti.
La Sanità è stata distrutta, ma se ne accorgono solo adesso. E cosa succede intanto? Che pure in una città come la mia, l’ospedale è praticamente fermo. Funziona solo per il Covid o se sei in fin di vita, altrimenti non ti fanno entrare.
La scuola è in mano alla Azzolino, la persona con la maggiore capacità di cambiamenti che abbia mai visto. Gli esami si fanno? Non si fanno? Decidono di farli, con regole e attenzione, d’altra parte abbiamo riaperto tutto, ma no: fermi tutti. Non si fanno. non sono sicuri; poi si fanno di nuovo! Ma che hai in testa mia cara? Non voglio sapere dove e come hai studiato, ma qui il problema è di carattere e di consapevolezza. Ma qualcuno glielo ha detto che lo stipendio che prende è perché fa la MINISTRA? E che se parla, se prende una decisone, non è che si trova al bar con l’amica ed è indecisa se bere il bitter o il caffè! Quello che dice adesso, ha un peso sulla nazione, ha un peso sugli studenti.
E ritorno al bullismo. Questa gente che parla in questo modo, che agisce in questo modo, che giustifica l’ingiustificabile, secondo voi cosa produce sulle generazioni di riferimento? Superficialità, mancanza di rispetto. Autorizzano tutti a credere che sia possibile tutto, che tutto si possa fare perché poi puoi tranquillamente fare anche il contrario, cancellando con un colpo di spugna valori e rispetto.
Questa è la nostra realtà. Fatta di grandi bellezze di grandi competenze e di squallori immensi. La cosa che mi intristisce, è, che quello che sembra sempre più avanzare, a dispetto o forse solo in perfetta sintonia dell’ipocrisia che dilaga, è il senso di sufficienza, la mancanza di ideali, di rispetto verso se stessi, che si traduce in un insegnamento sui nostri figli che diventa arma deflagrante innescata sul loro futuro.
- La gioia della Fede
- La movida del mattino
Paola cara, i bulli vestiti di eleganza e protetti da genitori potenti e ignoranti sono cosa difficile da affrontare perché nell’epoca dei clientelismi si afferma l’ipocrisia, si nette in pratica il “io conosco”, e i potenti vengono adorati.
Credo che molta responsabilità sia della scuola, la nuova scuola, la buona scuola o come ci piace “raccontarla”, insomma quella che ha perso autorevolezza, quella dagli anni 90 in poi. Una scuola che vorrebbe accantonare classici e la storia…
Si è affermata la mediocrazia, Paola.
Senza cultura, senza formazione, senza l’educazione al pensiero critico, i furbi e i mediocri, coloro che non sanno ma fanno, non sanno dire ma dicono, hanno preso il sopravvento. Tutto questo da quando gli economisti hanno preso a contare negli atenei più dei letterati.
Sono avvilita quanto te Paola.
Conrad in un suo romanzo, linea d’ombra, pare, spiegava come un comandante di una nave deve sapere bene cosa fare prima di dare ordini.
Oggi non importa che cosa sai, importante che fai finta di fare.
Disastroso lo so. Come provare a cambiare non te lo dire, mi spiace.
Ti abbraccio