Il bambino alla finestra
C’era una volta un bimbo che amava guardare fuori dalla finestra della sua casa.
Era piccolo, molto piccolo, ma c’era chi lo portava vicino a quei vetri a tutte le ore del giorno. E gli raccontava ciò che vedeva.
Al mattino il fuoco dell’alba che accendeva le montagne.
– Questo è il tuo primo regalo, questa è la meraviglia di un giorno nuovo che nasce ed è per te come per chiunque abbia voglia di fermarsi a guardarlo. Non si compra, non è per qualcuno in particolare: è solo per chi sa scoprirlo, sempre uguale e sempre così diverso.
E poi cosa vedeva?
-Guarda quanti uccelli! Ti insegnano la gioia di vivere liberi, assolutamente privi di ogni bagaglio, senza nessuna necessità specifica. Il cielo è il loro spazio, le briciole di altri il loro pranzo. Hanno tutto e non hanno nulla che ne rallenti il volo.
-Hai visto le luci della notte? Sono migliaia. Puntini che brillano, che illuminano la notte. Ci sono vite e storie dentro ognuna di quelle finestre. Case dove si consumano amori, rancori, affetti, dolori, indifferenza. Ma ogni cosa appartiene comunque a cuori che battono, che chiedono un posto nel mondo, che cercano il significato di una vita.
E’ passato un giorno. Il bambino ha guardato curioso ancora una volta l’avvicendarsi delle stesse ore, delle stesse luci, degli stessi rumori. Ma non se ne stanca.
Guarda ancora fuori, fissa incantato quello spazio immenso dove c’è tutto quello che serve e si chiede come mai dentro la sua stanza lo spazio diminuisce sempre, a vantaggio di tanti oggetti.
Dentro costrizioni, fuori libertà. Non è così facile la divisione. Dentro ci sono anche tante altre cose, ci sono le persone che ti amano, che ti cullano quando piangi, che ti danno da mangiare quando hai fame.
Ma sarà bello pensare che tu andrai a cercare la tua vita. Il dentro che ti ha accolto, che ti ha voluto, lo porterai nel cuore. Ma lo sguardo, quello curioso, dovrà sempre saper andare oltre il limite del vetro di una finestra.
- Due fermate
- Viaggio in musica
Bello essere un po’ bambini, Paola. E mantenere il senso di meraviglia e di entusiasmo.
E come loro, essere divisi tra il bisogno di sicurezza e l’avventura.
In fondo, nella vita un po’ si scappa e un po’ si combatte…
se riuscissimo a resistere un po’ di più…