Una vita a foglietti

Il tempo che viviamo

autostrada-Salerno-Reggio-e148551274134521/10/2017

Un finestrino che si affaccia sul mondo. Ha sempre il suo fascino un viaggio, che sia aereo, treno, auto… non importa il mezzo, ti offre solo visuali diverse.

Su quelle lingue d’asfalto che sono le autostrade, si ha l’impressione di tagliare in due il mondo. Dovunque ti giri vedi colline, case più o meno solitarie, cascine e lavoro. Il lavoro nei campi. In questi mesi la terra si prepara per essere seminata. Chi passa e guarda vede gli appezzamenti già pronti: hanno un colore diverso, la terra rivoltata è scura, pronta ad accogliere il seme come un grembo generoso che poi darà i suoi frutti. È un mondo in attesa, tra il tempo delle raccolte finito da poco e il nuovo che dovrà arrivare. Gli alberi sono ancora verdi per la maggior parte, per questo si notano ancora di più, nella foschia di un giorno che non vuole cedere ad un vero e proprio sole, quei pochi che hanno già il tipico colore rosso dell’autunno. Un rosso che sembra appartenere solo a loro, con sfumature che nessuno riesce ad eguagliare. E uccelli che attraversano la strada, incuranti della mancanza di strisce pedonali, sembrano voler confermare la loro idea d libertà, di assoluta indipendenza.

Alla radio arrivano note di un tempo passato. Ma il tempo passa davvero o resta solo impresso dentro di noi?

Questo viaggio avremmo potuto farlo anche venti anni fa; avremmo visto le stesse colline, le stesse masserie, ascoltato la stessa musica che ancora adesso cantiamo… ma nuove vite ci accompagnano. Noi siamo il passato, il presente e qualcuno rappresenta il futuro.

Noi, nel tempo che viviamo, facciamo in modo da rendere reale ciò che esiste come astratto nel concetto di tempo. “Il tempo che viviamo”: ecco il grande peccato del non vivere.

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