In ritardo…? parte seconda
Il prete parla di “Portatori di comunione” e io ho pregato per te in questa domenica che è festa per la Chiesa ed è la festa della mamma.
In una preghiera che ricordava le mamme vive e quelle morte, mi sei venuta in mente tu che non sei morta e neanche viva. Tu che in tanti anni non hai capito il senso della tua missione. Sei una mamma; uno forse oggi te lo ricorderà. Tu ti ricorderai di quanti altri hai lasciato soli?
Scrivere lunedì, martedì mercoledì o tra un mese della festa della mamma significa essere in ritardo? Solo nel nostro strano concetto di tempo e di comodità. Come se una mamma potesse o dovesse esserlo solo un giorno all’anno. Mamma lo si è sempre o non lo si è mai. Non è un aggettivo, un sostantivo, una parola vuota: è un impegno, una missione, un regalo.
E non tutti sanno mantenere un impegno costante, non sempre sanno svolgere una missione, non riescono ad accettare un regalo.
- In ritardo…? parte prima
- In ritardo…? parte terza – Il premio
Parli di una mamma incompiuta. E che ha lasciato un vuoto incolmabile.
Forse, cercherei il perchè. Magari, la comprensione. Poi, chissà, il perdono…
Rispondo a questa per tutte. Grazie innanzitutto per ogni parola che lasci sotto i miei foglietti.
Hai ragione nel dire che si deve cercare un perché e anche il perdono.
Difficile accettare la pochezza di quel “perché” e il rifiuto di un “ritorno”.