Una vita a foglietti

La linea tratteggiata

linea-tratteggiataSappiamo tutti cos’è una linea tratteggiata. E’ una linea non linea, è quello che c’è e poi non c’è più.

Sarà per questo che è stata scelta proprio una linea tratteggiata per delimitare quello che potrà essere e quello che non sarà.

Piccoli spazi dentro cui “cadranno” in pochi, meno di quelli che invece resteranno. E’ come il centesimo di tempo che ti  regala la medaglia di legno, come il minuto che ti fa perdere il treno, come l’ingorgo che blocca un soccorso. E’ un attimo in cui non si ha la rete mentre si vola: e si può cadere. Ma anche questo fa parte del gioco, il quarto deve sempre esserci, il ritardo fa parte del nostro vivere, l’imprevisto lo stesso. E allora cosa ci resta? Avere la certezza che abbiamo dato il massimo. Che quel gradino da cui guardiamo in alto è il nostro massimo traguardo; che siamo partiti in tempo per prendere il treno, ma il nostro passo è stato troppo lento; che nell’ingorgo ci siamo finiti per una scelta forse sbagliata. Ecco: credo che lo spirito debba essere questo. Mai rimpianti. E credere che quello che oggi potrebbe sembrare una strada chiusa, in realtà ci sta guidando in un altro posto che ci aspetta per regalarci lo stesso dei doni.

Aspettiamo e scopriremo in quale punto preciso del tratteggio saremo finiti: su o giù. In bocca al lupo di cuore, a tutti quelli che stanno aspettando: tra poco molte vite cambieranno.

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