Macerie
Stai pulendo le cozze, non è un bel lavoro. E’ domenica mattina, tempo di ferie. Sole bellissimo, giornata calda. E tu cos’hai nella testa? Ti arrivano parole, frasi da una vita lontanissima. Una storia che hai provato a cancellare. Tante volte hai ripensato a quei macigni che mettevi sui ricordi. Ogni giorno, ogni anno più pesanti, perché speravi che venissero distrutti, soprattutto dal peso del tempo. Che errore! Ma lo hai sempre detto: il tempo è un gran signore e un signore ti porta il conto. Dolce o salato non importa. Te lo mostra.
E le cozze non finiscono. Il cuore comincia a battere forte, il fiato manca. Hai paura che possa prendere la via della gola e stramazzare qui, in un lavandino sporco e puzzolente di cozze. E non sarebbe lontano dalla sporcizia che c’è anche dentro. Ma non va così perché tu in fondo sei fortunata. Quante volte ti sei detta anche questo? E allora il dolore prende la via delle braccia, arriva alle mani e impugna quell’unica arma che hai sempre tenuto carica: una penna. E spari a mitragliatrice su questi poveri fogli che ormai, forse per affetto, non si difendono. Accettano queste parole, che forse tutte insieme daranno un senso a quell’uomo nero che abita dentro di te da tempo immemorabile e guida le tue azioni. Forse solo il tuo cuore non è cambiato e oggi probabilmente ti ribelli a questo. Ti sei voluta creare un’idea di gente intorno a te che non esiste. Hai preferito i buoni ai cattivi, perché con i buoni puoi convivere, i cattivi fanno male, tanto male. Ma questa maschera che hai attribuito a tanti attori, non è quella vera. E ciò che sono viene fuori, a dispetto delle tue aspettative, delle tue bugie o forse solo delle tue speranze. E crolla tutto. Tornerò a raccontare delle mie macerie?
- Per la mia amica Vale (e la sua amica Camilla)
- Catene spezzate
Che dono meraviglioso che ci fai! Sei dentro ognuna delle tue parole, e con ognuna di esse trasmetti emozione, mi contagi con le tue sensazioni. Sento quasi la tachicardia, il senso d’ansia che a stento si riesce a controllare, e l’odore di cozze… 😉
Rispondo questo un pò per tutti. Ieri spiegavo a una persona cara di come non so scrivere pensando. Io non ho mai copie rifatte. Quello che vi arriva non ha filtri, io non so perfezionare la scrittura, per questo so di non essere una “scrittrice”. Per me la penna e i fogli sono un’appendice che mi permette di filtrare le cose della vita che altrimenti mi spazzerebbero via. E come uno zaino in viaggio, in cui metti il necessario, io raccolgo i miei giorni, le mie gioie, i miei fallimenti. Forse lo zaino è troppo pieno, per questo ho dovuto cominciare a svuotarlo. Quello che leggete sono piccoli pezzi di giorni, di scoperte, di grandi dolori ma anche di grande gioia. E soprattutto sono la prova del mio passaggio nel mondo.