“Pensieri” di Carmine La Valle
Accolgo questi pensieri che mi sono arrivati da “un borgo lontano”, ma da un cuore vicino. Gli faccio spazio, perché qualunque “foglietto” qui trova un suo posto. Grazie Carmine per la fiducia.
Mi è capitato durante un viaggio in treno di passare vicino ad un borgo, un mucchietto di case in mezzo ai campi, ognuno col suo piccolo appezzamento di terra. E ancora una volta la memoria ha rivendicato il suo diritto di esistere, mostrandosi per quel che è. Tanti piccoli loculi presenti nella nostra mente, in cui si conserva la nostra vita passata, più o meno sbiadita dal tempo. E che si riaprono di tanto in tanto per dirci: “Ehi, quest’attimo, questa circostanza tu l’hai vissuta, più o meno allo stesso modo”.
Ebbene, sarà stato anche il tempo grigio, piovoso, incontrato lungo il percorso, che abbinato al borghetto, mi ha riportato indietro di trent’anni. A giorni in cui tutto era diverso da ora. Tutto. Giorni in cui avevo una famiglia, che ora non so più cosa sia, se non in parte. Giorni in cui ci si riuniva dagli zii, in campagna, vicini al camino oppure si usciva fuori quando smetteva di piovere per gustare il fresco della terra appena bagnata. E giù a pedalare su una vecchia bicicletta insieme ai cugini, rincorsi dai cani che ci abbaiavano dietro, più per gioco che per morderci…
È naturale e normale che le cose cambino. Non possiamo essere bambini per sempre, ma possiamo rinunciare agli affetti prima del tempo? No. È una cosa crudele che non trova giustificazioni. Eppure succede.
Succede che qualcuno riesca a toglierti quello che non avresti mai pensato di perdere prima che la morte facesse il suo lavoro. E ti trovi spiazzato, incredulo, a tratti impotente.
Però ci sono i ricordi, quelli che il borgo ha risvegliato. E se non posso vivere il presente come vorrei, rivivo i miei istanti con maggiore intensità, quelli non potrai mai portarmeli via.
E, guarda caso, in quelli non ci sei mai.
- Scuola, manipolazioni: la storia si ripete.
- Rassegna al CUC – Compagnia Teatro Stabile “La Locandina”
Le tue parole hanno alleviato per pochi minuti questa pena che ho nel cuore. E’ un macigno troppo grande per ciascuno di noi, eppure quelle immagini descritte con tratti tanto spartani mi hanno lasciato la consapevolezza di avere accanto persone che oggi posso definire speciali. Tra quelle tu ci sei. Grazie
Ci pensate a quanto dolore gratuito viene continuamente distribuito tra le persone? Eppure, gli affetti sinceri, anche se in minor numero, possono vincere. Devono vincere! Un bacio per voi, per noi, superstiti di qualcosa che credevamo grande, perché per noi ERA grande. Solo oggi potremo misurarne la forza, con la capacità di restare insieme, uniti. A dispetto di tutto e tutti. Vi voglio bene. 🙂