Per Paola
Non sto scrivendo a me stessa, ma ad una mia omonima. Una persona che forse aspetta le mie parole da un po’, una persona a cui io devo delle parole da un po’.
Non è passata inosservata la tua tragedia. Il mio silenzio è stata una scelta, un modo per non lasciar finire in un lungo elenco, rispettoso e dovuto per chi lo ha scelto come mezzo, parole per un conforto che non c’è.
Parole legate alla morte, al dolore, alla mancanza, alla solitudine degli altri non sono quasi mai giuste. Il dolore è nostro, il vuoto è nostro. Va oltre il rigo degli abbracci, oltre i cuori che raccolgono attimi, ma non quella lunga scia di cose che ti porti dietro da una vita e che adesso, scopri che dovrai continuare a vivere da sola. Apparentemente.
Avrei voluto incontrarti, abbracciarti e non dirti niente. Ho sperato che con quell’ipotetico abbraccio avrei saputo trasferirti la mia presenza. Solo quello. Null’altro. Cosa posso dire io che tu non abbia già pensato? Cosa potrei aggiungere io alla vastità di emozioni che stai provando da mesi ormai?
Ma stamattina una piccola nota mi ha ricordato che è il tuo compleanno.
Non è strano che una persona della tua sensibilità sia nata nel giorno dell’amore. E questa lettera me ne fa venire in mente un’altra, di tantissimi anni fa, quando giovanissime incontravamo le prime complicazioni della vita e tu provavi, proprio attraverso una lettera, a spiegare ad una persona a te cara, il significato di un affetto che non trovava voce. Strana cosa sono i ricordi, compaiono così, dal nulla, dentro nuvolette di fiato, dietro un sapore, un odore, una canzone…
E allora ho pensato che con un foglietto potevo farti gli auguri, dedicarti questi pensieri che mi tengo dentro da tempo, questo abbraccio che non riesco a condividere, questo desiderio di farti sapere che non ho sottovalutato il tuo dolore, non l’ho dimenticato; so solo che non riuscirò a consolarti, neanche oggi che è giorno di festa, proprio oggi forse in cui riguarderai vecchie foto che testimonieranno quell’unione momentaneamente sospesa, ma che è stata così forte, così intensa, così vera, da accompagnarti per sempre.
Auguri.
- Marcello De Simone – Wagner, musica passione audacia
- Salvatore, Nu e la musica