Ritratto
Se fossi brava nel disegnare ti farei un ritratto.
Sono seduta di fronte a te quasi e vorrei avere la capacità di disegnare ciò che vedo. Ma non ne sono capace. Allora mi accontento sì di una penna, ma che non delinea tratti di un viso, non segna i confini di una stanza o di un letto. Ma traccia una storia.
Come si raccontano tanti anni in una stretta di mano? Tu non parli, non ci sono parole che possono spiegarci i pensieri che pure vediamo attraversare i tuoi occhi. Ma almeno li abbiamo.
I tuoi occhi hanno cambiato colore, sono un po’ grigi, un po’ verdi, un po’ tutti i colori che vogliamo vederci. Forse sono tutti quelli che hanno attraversato la tua vita: il verde della campagna, l’azzurro del mare, il grigio dei giorni tristi.
Forse non sono neanche più tanto chiari i ricordi che attraversano il tuo sguardo, ma non ha più molta importanza. Cosa cambierebbe adesso sapere come e cosa hai fatto nel dettaglio, nella tua vita? Forse anche la realtà hai dovuto cambiare per vivere meglio questo nuovo periodo che ti aspetta. E a me non dispiace. Ti trovo qui quando vengo, ci stringiamo la mano, ci facciamo qualche carezza, ci raccontiamo in silenzio tutte le cose più belle che vengono a galla nella tua e nella mia testa. Sicuramente non sono uguali, ma si ritrovano nel luogo della gioia, dove c’è la certezza dell’affetto che ci siamo scambiati, delle regole che ci hai saputo insegnare, anche a duro prezzo. Sono quelle regole che oggi non mi fanno piegare, sono quegli insegnamenti sulla verità e sulla giustizia che oggi mi rendono intransigente con chi non ne conosce il significato e l’importanza.
Ora raccogliamo il succo di una storia lunga 50 anni, spezzata, ritrovata, che per fortuna ancora continua, finché tu avrai voglia di farla andare avanti.
Anche ora mi piace pensare che la tua mano mi sta dando una mano, una chance, un appiglio per essere ancora forte, per conservare qualche certezza in questo momento in cui tutto cade a pezzi.
Una mano per difendere una presenza e per giustificare un’altra totale assenza.
Io nelle tue parole leggo solo bellezza. La profondità dei tuoi sentimenti e l’onesta’ che metti in ogni tuo gesto rende ogni cosa VERA. Anche gli errori di cui parli, se venissero compresi, potrebbero aiutare a crescere e non essere intesi solo come un’accusa, perché solo chi capisce di essere caduto tenta di rialzarsi.
Vorrei dirti ancora tante cose, ma mi viene solo un “grazie”. E’ così difficile vivere sempre sotto accusa, sapendo che quello che vuoi è solo vivere nella verità e poter essere presente con chi ami…