Romeo e Giulietta – Glooming peace company
C’è una pace nuova, una pace triste, Glooming Peace, che si vive nel vecchio chiostro di Santa Maria al Rifugio a Cava.
L’immagine che mi resta forte nel cuore è quella di tutti i personaggi spogliati dei soliti abiti, che soprattutto sono un’armatura soffocante, e si presentano al pubblico nell’unico colore che unisce tutti, che dà inizio a tutto, che permette tutto: il bianco.
Decine e decine di cuori dal ritmo accelerato, dall’emozione compressa e finalmente liberata, battono dinanzi ad un pubblico numeroso e partecipe, sicuramente coinvolto anche dagli stretti legami di sangue e di affetto con quelle anime che si sono purificate dinanzi a loro attraverso un percorso di dolore e di morte.
Romeo e Giulietta, gli amanti della storia. Montecchi e Capuleti, le famiglie nemiche e sorde ai richiami della vita, molto di più a quelli verso la persecuzione, l’odio, la vendetta.
Si chiude stasera un cammino che per me ha avuto inizio diversi mesi fa, in un altro luogo di spettacolo, quando una madre mi presentava il figlio, la sua idea che aveva appena cominciato ad esistere e che cercava conferme nelle braccia di chi doveva accoglierla.
Da allora provini, studi, lavoro, tanto lavoro ed eccoci qui, a raccogliere il risultato di tutto quanto è stato fatto.
Dell’aspetto tecnico descrittivo dello spettacolo si parlerà in altra sede, a me piacerà raccontarvi i pensieri che si sono liberati in questa notte, perché a notte inoltrata abbiamo terminato.
Agostino e Carla, insieme a tutta la Glooming Peace Company, hanno avuto quest’idea importante di regalare a Cava un musical ambizioso. Il lavoro che è stato fatto si è visto per intero, fino all’ultima goccia di sudore di questi ragazzi.
I sogni sono un regalo strepitoso. Shakespeare lo sapeva e ne ha conservati tanti, tanti e tanto belli che ancora oggi molti decidono di farli rivivere, per omaggiare amori e valori, ma anche per realizzare i propri di sogni.
È questo uno dei bei regali di questa serata: i sogni che si realizzano, quelli dipinti sui volti soddisfatti ed emozionati di chi ringrazia da un palco sapendo che un grazie solo non basta per chi ha contribuito o rendere un sogno realtà.
Un musical, tante canzoni, balli amplificati dalle battute dei piedi sulle assi, in un suggestivo ricordo di un mondo più antico. Personaggi con costumi ricreati in maniera splendida da due professioniste come Maria Luciano e Antonella Ricciardi e una storia che non smette mai di stupire, di farsi ammirare, di farci pensare.
L’amore percorre strane strade, entra dentro i cortili apparentemente sbagliati e bussa a cuori che dovrebbero ignorarsi. Ma ciò che è scritto non può essere cambiato. Anche se la pace triste che viene raggiunta è di quelle sofferte, di quelle tanto costose che non ti danno gioia, ma possono servire per un futuro, per chi sarà dopo di noi, per chi avrà la fortuna di saper imparare dagli errori del passato.
- Grazie per una serata
- Aspettando Li Curti – “Non mi dire te l’ho detto” di Paolo Caiazzo
Grazie Paola per questa bella pagina…..è vero i ragazzi ci hanno messo il sudore lo so bene, perchè ero dietro le quinte….ad asciugarli;..ma oltre a questo ci hanno messo soprattutto il cuore ed è solo con il cuore che si arriva agli altri. Loro ci sono riusciti ..hanno realizzato un sogno in cui hanno creduto fin dall’inizio.
Infatti, è quello che si è visto. Per questo non vi ho fatto un “articolo” da giornale, elenchi di nomi, fasi tecniche, mi avrebbero fatto perdere di vista proprio l’importanza del sogno. A presto