Un lungo anno
Un anno fa, solo un anno fa ci eravamo ritrovati a festeggiare la tua laurea.
Solo un anno. Ma quanto è lungo un anno? Da allora è passata una vita, ci sono state vagonate di emozioni, esperienze, sorprese e delusioni. E poi è arrivato quel video.
La presentazione per il nuovo incarico: te lo sei sudato come poche cose fino ad oggi.
Ti ho guardata, le mani che non ti stanno mai ferme, i piedi che vorrebbero dare qualche calcio ad un pallone, ma nel frattempo hai il vestitino e la giacca e non è proprio comodo palleggiare; ed ho visto la donna che sei diventata, che continua a trasformarsi.
Ci hai ringraziati nel tuo discorso, perché abbiamo avuto fiducia in te “always always always”, ma è quello che un genitore deve fare con i propri figli. Se sa di avergli insegnato qualcosa. Se sa di avergli consegnato delle responsabilità. Se sa di averlo educato al sacrificio, alla lotta, a non mollare. Se sa di avergli mostrato la meraviglia che è dentro ogni essere umano e che va solo tirata fuori.
È bello vederti sorridere, è bello vederti circondata da persone che hanno apprezzato le tue qualità, il tuo sorriso, la tua determinazione, la tua voglia di superare gli ovvi limiti che ci sono.
Ma i sorrisi vengono dopo le lacrime, dopo i giorni duri, dopo i dubbi. Tutto hai provato. La paura di non arrivare alla meta, di non riuscire a superare quell’ostacolo che sembrava toccare il cielo. E invece eccoti qua.
Ti guardo, ti ascolto, ti penso e so che ogni conquista che fai e che continuerai a fare ti porterà sempre più lontana da me. Lontana fisicamente, solo fisicamente. Per il resto siamo già collaudate, pronte, telepatiche.
Guardo le belle giornate che stiamo avendo, la tua passione per il sole, la tua pelle scura dalle prime esposizioni. E ti immagino pallida, senza il mare, senza il caldo. Ma sai che non ti spetta nessuna vacanza fino a quando l’obiettivo non sarà raggiunto: quello che ti consegnerà le chiavi della tua vita, del tuo futuro, ma soprattutto che ti racconterà quello che sei.
Tante volte ti ho detto di scrivere. Di raccontarti quello che provi, le difficoltà, i cattivi pensieri e poi anche le soddisfazioni. Fallo. Ti serviranno un giorno perché saranno le pagine che descriveranno la tua storia. Ti ricorderanno per sempre qual è stato il tuo cammino, come sarebbe stato molto più facile mollare, lasciar perdere tutto e correre via da tutto. Ma non l’hai fatto e non lo farai. Hai sempre saputo di dover guardare in faccia la realtà. Hai sempre saputo quanto può essere dura la vita, ma hai anche sempre saputo che le uniche cose che contano le avevi già dentro di te.
“Quello che hai nel cuore e nella mente, non potrà rubartelo mai nessuno”. Queste parole sono state il nostro mantra da sempre. Sapevo di poter essere certa solo di questo dono: mente e cuore. Tutto il resto può finire, può sparire, può cambiare. Ma ciò che si è no, quello non cambia mai. Nel bene e nel male. Per questo ho sperato che ogni vostra capacità, anche i vostri difetti potessero essere usati per farvi grandi. E grandi lo siete diventati per davvero.
Ci siamo raccontate tante cose: la tua valigia, i tuoi viaggi, i nostri abbracci, i nostri silenzi durati apparentemente mesi, e la cosa bella è che continueremo a farlo. Perché noi sappiamo, io per prima, che abbiamo bisogno ancora di conoscere e crescere, abbiamo necessità di metterci ancora in discussione, abbiamo ancora il compito di misurare le nostre forze e le nostre capacità. L’esame della vita finisce solo con la morte, solo per i presuntuosi un po’ prima.
Ma noi siamo gente normale, gente comune, gente che però ha voglia di scriversela la propria storia, senza lasciare la penna in mano a nessun altro. Perché nessuno, al di fuori di noi, ha il diritto di riempire le pagine dei nostri giorni.
- Oriana Fallaci – La rabbia e l’orgoglio
- Marco Marsullo – Il tassista di Maradona
Complimenti. Condivido la vostra gioia per il traquardo raggiunto. E auguro continui successi di vita e di lavoro.
Perché la vita è fatta di problemi, ma non mancano le grandi gioie; se solo ci fermassimo a guardarle e a viverle un po’ di più…