Una vita a foglietti

7 Settembre 2023. A Giorgia e Pierpaolo, grazie…

Sono passati due giorni dal giorno che voglio raccontare.

Un Tempo volato via, trascinato dal vortice di quanto vissuto che mi ha avvolta completamente, superando il limite delle ore concentrate in un solo giorno.

Tempo. Quell’inganno dove spesso cadiamo!

Qual è il Tempo giusto per raccontare un matrimonio, un incontro, una festa? Non c’è. Siamo sempre e solo noi a inquadrarlo in una data ma poi, veramente, Giorgia e Pierpaolo, quando si sono sposati?

Il giorno della festa rende manifesto qualcosa che è già nato, che ha già piantato le sue radici.

Il giorno della festa è il giorno in cui tutti noi siamo stati invitati non solo a testimoniare il vostro amore e la vostra gioia, ma abbiamo avuto la possibilità di rinfrescare i nostri di amori.

Questo il motivo dei miei pensieri: un ringraziamento.

Esserci ritrovati. Con la famiglia privata, quella allargata, quelli che sono vicini sempre e quelli che, pur essendolo nel cuore, fisicamente mancano, e qualche volta stringerli tra le braccia fa bene.

Avere Tempo, quello che a volte ci sfugge e che ho ritrovato nelle ore della passeggiata, del panorama mozzafiato della Costiera Amalfitana che non vedevo da tanto. Nelle mani piccole di Claudio e Viola che le offrivano per dedicarsi una compagnia che non sempre è concessa.

Tempo per fermarsi ad ammirare la meravigliosa chiesa di Atrani e quel mare un po’ increspato e qualche nuvola che si è presentata all’appuntamento non per oscurare il cielo, ma per ornarlo ed evidenziare ancora di più i raggi del sole che, sempre, è lì per noi.

Tempo per rendere ufficiale quell’Amore già conosciuto e che si è presentato a qualcuno un po’ più in alto.

Tempo per una sosta inaspettata nella piazzetta sul mare, a coinvolgere invitati e turisti, a brindare agli sposi che cercavano nel mare un posto che imprimesse su pellicola, oltre che nei cuori, la felicità del momento.

Tempo per raggiungere la location che ci avrebbe accolto con sorrisi, pazienza, disponibilità, competenza e deliziose pietanze.

E poi, una volta lì, tutto è diventato familiare.

Lì ci siamo concessi la compagnia di chi conoscevi e di tutti gli altri che incrociavi ad un tavolo per un brindisi, per un assaggio di bocconcini lavorati davanti ai tuoi occhi e mangiati ancora caldi. Così come per la pasta, la grigliata e l’ammirazione per tutti i giovani che giravano con maestria, vassoi tra le mani, su e giù per le numerose scale, in mezzo ai tanti abbracci e alle tante risate.

Lì ci siamo abbandonati a balli che non sapevamo ballare, ma la musica e l’atmosfera non concedevano sosta; in compagnia, ma anche soli, c’era un passo di danza da eseguire, una nota da inseguire e cantare.

Non so se ci sono state tante presentazioni, gli incontri nascevano in ogni posto e bastava un sorriso per capire di appartenere a quella stessa cerchia di fortunati avvolti da un’atmosfera di emozionante condivisione.

Al taglio della torta siamo scesi su una delle terrazze più in basso, vicini al mare avvolto dal buio della notte, ma che mostrava le luci di quel suo paesaggio unico e i fari che partivano dall’hotel, a illuminare le tante barche in balia delle piccole onde nate dal vento infiltrato tra di noi, sembravano confermare la certezza che il buio pesto non c’è mai. Nè in una notte di settembre, tanto meno nella nostra vita.

E i fuochi d’artificio, arrivati quando ero abbracciata alla mia piccola donna, mentre mi apriva il suo cuore e insieme ci siamo concesse quello spettacolo come bambine affascinate da suoni e colori.

Poi arriva il momento dei saluti, il ritorno alle macchine e la strada verso casa.

È stato in quelle curve, sotto piccole gocce di una pioggia arrivata più come un segno di commozione che non come l’inizio di un temporale, che ho cominciato a rendermi conto che quello che avevamo vissuto era stato sì il vostro matrimonio, ma in realtà era diventata la festa di noi tutti.

L’amore che girava su quei prati, gli abbracci concessi, gli sguardi condivisi, è stato l’elemento più grande che si potesse trovare, che ci poteste regalare. Di quelle cose che non entrano in un nessun catering, in nessuna programmazione da wedding planner : quelle esistono solo nei cuori delle persone e soprattutto di chi sceglie di condividerle senza lasciarle nel buio delle paure a cui a volte concediamo di oscurare le nostre giornate.

Questo è il mio grazie a voi, Giorgia e Pierpaolo. Non avete alzato nessuna barriera alla vostra festa, non siete stati i soli protagonisti: avete concesso a tutti noi di guardare al vostro amore, ma soprattutto di riscoprire quello che abbiamo nei nostri cuori. Grazie.

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