E siamo a 24…
Sono passati pochi minuti dopo la mezzanotte. Per noi è già il tuo compleanno, da te manca ancora un’ora. Ma non aspettiamo. Gli auguri, le tortine finte partono già, per ricordarti che ti ricordiamo. Ovviamente.
Una conversazione breve attraverso l’etere troppo grande che ci separa e poche parole che hai scritto tu, precedendo il nostro pensiero, ma che condividiamo in pieno “Mi mancate”.
Il sonno che stava arrivando a quell’ora tarda per me, viene cancellato con un colpo di spugna. Occhi sbarrati e il cuore gonfio. Gonfio di tantissime cose. Ma vado a letto. Non è il caldo stanotte che mi impedisce di dormire. Tra le mani ho la mia collana di legno, i grani che portano a quella croce a cui sempre mi rivolgo. Per avere forza, per sperare sempre che ne troviate anche voi.
E penso. Penso che mi piacerebbe pensare di svegliarmi domani e prepararti il caffè, fare colazione insieme, decidere quale dolce farti, una caprese, la torta di biscotti, il tiramisù. Quelli che ti piacciono o solo quelli che so fare, per gli altri dobbiamo ricorrere alle zie.
Non penso ad un regalo. Non ve ne ho fatti mai. E non mi mancano gli oggetti infatti. Mi manca il tuo sorriso, mi mancano gli abbracci, mi mancano i litigi faccia a faccia, gli scontri continui ma che sono serviti. Eccome se ti sono serviti.
Ieri mattina abbiamo parlato a lungo. Una di quelle chiacchierate che mi raccontano chi sei mentre mi spieghi quello che fai. E ti ho detto che sei una regina. Regina perché hai il tuo Regno. Regina perché comandi nella tua vita. Regina perché pretendi un rispetto che hai imparato a concederti.
E penso a questi lunghi ma brevissimi 24 anni che ci siamo regalati insieme. A quella prima volta che ti ho vista, ai tuoi occhi già così spalancati su quel mondo che poi avresti imparato a conoscere.
Mi manchi. Ma la cosa stupenda è che so che ci sei. Mi sono alzata e il caffè l’ho preso guardando le foto bellissime che mi hai mandato. La torta non la farò, aspetterò che tu torna per decidere quella che preferisci. Ascolterò un pò della nostra musica e ti scriverò: non sarà come abbracciarti, ma mi permetterà di condividere i miei pensieri con te.
Auguri, ancora una volta, come succede da 24 anni ormai. Ogni volta è stato diverso e quelli futuri lo saranno ancora e sarà bello scoprire insieme quanti nuovi passi avremo compiuto. Tu verso il tuo destino e noi per accompagnarvi. Anche se lontani, mai così tanto vicini.
- “Io e te” Antonello De Rosa e Filomena De Gennaro ci regalano indimenticabili serate di teatro.
- Pensieri di un piccolo supereroe
Vi vivete così, vicine e distanti.
E’ una condizione che conosco. Di mamma “fuori servizio, consumata dall’attesa”…
Mamme “fuori servizio” e contemporaneamente “a tempo pieno”. 🙂