Una vita a foglietti

je suis charlie

je_suis_charlieOggi sono in vena di protagonismo. Addirittura ho scomodato Charlie Hebdo, una delle vittime illustri e recenti, insieme ai suoi colleghi, del fanatismo religioso, ma soprattutto di un’incapacità di reggere un confronto, di saper accettare che ci possono essere punti di vista diversi.

Capita spesso che persone che non hanno molti argomenti a giustificare le loro azioni, o forse hanno obiettivi che nascondono dietro un pensiero, dietro un credo, si nascondano per troppo tempo, fino a diventare cattivi, nutrendosi del proprio marciume, che non trova facilmente vie d’uscita. Ma quando lo fa, si dirige impazzito in qualunque direzione, sia giusta o sbagliata, all’inizio non si sa. Come proiettili sparati per aria che possono finire in un muro, o conficcarsi in un cuore e fermarlo.

Ma tutto è possibile se si spara all’impazzata.

Eppure il mondo è abituato a leggere e guardare parole, disegni, pensieri che rappresentano quella che per legge è definita libertà di stampa. Questa è una conquista sacra fatta molti anni fa.

Quando leggiamo un libro, ci possiamo più o meno riconoscere nei suoi protagonisti a seconda del nostro vissuto, delle nostre conoscenze. Ci capita a volte di credere che quelle parole siano state scritte apposta per noi, perché rispecchiano in tutto le nostre azioni, i  nostri sentimenti, ma è pura illusione. Noi non lo conosciamo nemmeno l’autore e non possiamo pretendere di essere i protagonisti della sua storia. Allo stesso tempo non possiamo condannarlo se ha scritto qualcosa che non condividiamo, perché non combacia con quello che è il nostro stile di vita. Anche in questo caso non ci conosce e non può regalarci i dovuti tributi.

Questa è libertà. La possibilità di esprimere pensieri con coraggio, e lasciare che poi, una volta liberati, diventino per ognuno quello che vuole.

Io ho ricevuto tanta gioia da quello che scrivo, qualunque cosa. Spero di aver donato altrettanta gioia anche a chi ha avuto voglia di dedicare qualche minuto del suo tempo alle mie silenziose paginette.

3 thoughts on “je suis charlie

    1. Paola La Valle Post author

      Vedo che esistono libere interpretazioni alle parole. Grazie per la conferma
      Libertè egalitè fraternitè: un omaggio a Charlie e uno a mia figlia

  1. clavalle

    Si potrebbe replicare, anziché nascondersi e andare dalla maestra per far rimproverare l’altro.. ma…

    Ma vorrebbe dire essere adulti e avere argomenti a disposizione per instaurare un dibattito.
    Quando in fondo sei solo un piccolo essere, non fai altro che comportarti come tale.

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