La Trinità
In chiesa si è parlato ieri del mistero della Trinità. Padre, Figlio e Spirito Santo. Tre = uno. Un miracolo unico, difficile da intendere nella mente degli uomini, perché noi siamo molto abituati all’uno.
Difficile riuscire ad andare oltre.
Ma dall’omelia ci arriva una semplice e grandiosa interpretazione, quella di Sant’Agostino dopo l’incontro con il bambino sulla riva del mare, e a me piace riportarla, perché in quelle sue parole c’è la spiegazione di tante cose.
Il Padre da sempre ama suo figlio. Il Figlio da sempre ama il Padre. Il legame indissolubile forte e invincibile è l’Amore che si può rappresentare con lo Spirito Santo.
Tutto qui. Ci sono rapporti che non si discutono, l’Amore di Dio è ciò di cui abbiamo bisogno, per questo ce ne ha fatto dono. Ha permesso che nei nostri cuori nascesse spontaneo per poterlo poi regalare attraverso sorrisi e gesti e gioie a chi ci è vicino. Ma anche nei giardini più belli c’è qualcosa che può rovinare la delicatezza dei fiori: l’erba cattiva. E lì il lavoro di pulizia è duro, quotidiano. I contadini lo sanno bene quanto è difficile salvaguardare il raccolto dalla gramigna, ma non mollano, non smettono di lavorare a schiena piegata, con sudore e dolore, perché sanno che il frutto del loro lavoro darà sostentamento e dignità alla propria casa.
Questa è l’immagine che mi resta di una domenica di sole, domenica in cui mi hanno regalato sorrisi e amore. Una domenica trascorsa con chi ha cuore e pensieri di bambino, che regala smorfie e sorrisi con la stessa facilità, che vuole riposare, mangiare e stringere le mani.
Uno che è non è più solo in uno, ma in tanti.
- je suis charlie
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