La carica dei 101
Cosa può essere una fotografia dei cagnolini della Carica dei 101? Solo una foto? Quello sarebbe per molti, mentre per me diventa altro.
Se quella foto me la manda mia figlia che è lontana migliaia di chilometri da me, se me la manda in una mattina in cui i miei pezzi restano ovunque tranne che addosso a me, se io la guardo come una delle ancore di salvezza che forse sono riuscita a lanciare in questo mare confuso e agitato della mia vita, allora non è solo una foto.
Per me significa questo: il passato che abbiamo condiviso, le tante serate e pomeriggi trascorsi insieme a guardare cose che hanno fatto bene a tutti noi, a leggere, a giocare, ad arrabbiarci, a soffrire: ma insieme. I miei figli non potranno mai essere senza ricordi, non potranno non avermi nella loro storia. E non saranno soli, mai. Non conosceranno la tremenda sensazione di non avere occhi in cui guardare, di non poter parlare per non essere compresi, di dover esistere senza “dare fastidio”.
Grazie a te Cami che l’hai mandata e a Cirli, che stranamente, non si è “dimenticato” di farmela vedere.
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