La solita storia dentro una storia straordinaria
Scrivo a rate, anche se confesso che ieri mi sono dovuta trattenere perché d’istinto mi sarei catapultata alla tastiera. Ma ho aspettato, ho provato ad ascoltare nuove impressioni e mi è capitato anche di sentire le ultime novità. Ma andiamo con calma, anche se è l’unica cosa che mi sta veramente mancando in questo periodo di quarantena. Non la calma perché non esco, assolutamente no. La calma che perdo quando sclero ascoltando proclami vari e di quanto vorrei che a qualcuno arrivassero direttamente i miei pensieri, le mie considerazioni di persona semplice, che convive con i suoi problemi e la sua dignità.
Siamo al giorno 11 aprile e ufficialmente abbiamo saputo di dover restare in casa fino a maggio. Lo sapevamo già tutti, ma facevamo finta di sperare in qualcosa di diverso. Ma attenzione. Su proposta di Renzi e della sinistra in generale, visto che come sempre sono loro che difendono la cultura che anche in questo momento ci serve come il pane quotidiano, hanno fatto sì che tra le prime attività da aprire ci fossero le librerie, le cartolerie, i negozi di abbigliamento per bambini, qualcosa del settore del legno, ma non i mobilifici, o i cantieri, o le attività agricole a cui manca manodopera e che stanno buttando quintali di beni di prima necessità. Ma si applaude a questi spiragli e automaticamente mi chiedo: ma se dobbiamo restare a casa fino al 4 maggio e riapri questi negozi, vorrà dire che potrò andarci. In un negozio per bambini, il bambino non va a comprare da solo, ci vuole un adulto. Per misurare o anche solo per scegliere, decidere, trattare sul prezzo e così via. Come in libreria: cosa c’è di più bello che andare, farsi sommergere dall’odore delle pagine nuove, leggere una quarta di copertina, provare a far nascere la scintilla d’amore tra te e quel libro lì, proprio quello che hai cercato e che tra tanti ti ha fatto innamorare? Ore possibilmente. Ma come funzionerà? Entreremo uno alla volta anche qui? Lo sa Renzi cosa succede in una libreria? È andato mai a comprare un libro e a perdersi tra la magia della carta stampata? A voi la risposta. Perché queste possibilità, automaticamente, mi autorizzano ad avere nuove opportunità di uscita. Come potrà il carabiniere dirmi che non posso andare a comprare un libro se tu hai riaperto l’attività? E come non potrò restare in un negozio a scegliere il nuovo abbigliamento per il piccolo, per quale occasione non lo so, perché non so dove come e quando andremo al ristorante, in pizzeria, al mare, in crociera, in vacanza! Ma posso. Come il decreto che decideva che si poteva uscire col figlio a fargli prendere aria, e poi si è dovuto capire che la generalizzazione non è consentita.
La Spagna, tragicamente martoriata dalla pandemia, ha anche lei auspicato una leggera visione di ripresa, ma le prime cose che hanno messo in lista, sono state le aziende e i cantieri. Saranno forse un popolo di ignoranti, un popolo di poco cuore, che non pensano alla sete della mente e si basano solo sulle pochezze del servile denaro!
E forse la necessità di avere cultura, nel nostro paese, diventa davvero fondamentale. Se il Premier Conte afferma, a reti unificate, in un comizio politico non autorizzato, che doveva essere occasione di spiegazione di un’iniziativa che a noi italiani interessava molto di più che non sentire sempre parlare di qualcun altro piuttosto che di azioni, cose non corrette facendo numerose gaffe, noi dovremmo essere abbastanza preparati da non battergli automaticamente le mani perché ci consegna nuovi soggetti su cui scaricare colpe. Preparati noi e lui, che parla, su periodi, responsabilità e personaggi. Inoltre accusare qualcuno di non avere idee da proporre, e non vagliare quelle proposte chiedendo la fiducia al Senato, è una contraddizione.
Ma forse il popolo italiano ha bisogno di ricordare o di sapere certe cose, o quanto meno di saper formulare domande. Tante cose io posso non saperle, ma guardo la realtà e mi interrogo e vorrei interrogare.
Lo Stato, ad oggi, non ha erogato NULLA, a nessuno. La cassa integrazione non arriva, ma le persone non hanno avuto gli stipendi. Le imprese non hanno avuto risposte, le proposte fatte sono di nuovo al vaglio dei mitici esperti, perché la prima stesura è risultata, stranamente, cavillosa e inadatta.
E il tempo passa.
Nel frattempo c’è il grande dilemma MES/CORONABOND. Come si risolverà? Conte sta urlando a pieni polmoni, da molte settimane, che non sarà mai possibile per noi accettare le condizioni del MES, perché ci stritolerebbero, più di quanto non lo siamo già, e l’unica soluzione sarebbero gli altri. Ma come funzionano le votazioni in Europa? Si va per maggioranza come in democrazia, per unanimità come nelle utopie, o per potere come nelle dittature?
Chiedo, rifacendomi al concetto di ignoranza di chi ignora meccanismi che poi, anche se non vengono proprio spiegati per bene, ce li ritroviamo a spezzarci il futuro, soprattutto quello dei nostri figli.
Perché qualcuno dice che è stato firmato un accordo che riguarda aiuti per l’emergenza Sanitaria, ma mi sembra che, visto il prosieguo della quarantena, non sia di minor gravità quello economico. In una parte dell’intervento del maestoso Zingaretti, questa ipotesi, per lui, sembra ancora da valutare. Forse la malattia lo avrà distratto dalla realtà. Ma si riprenderà sicuramente. Probabilmente le realtà che conosce sono quelle dei sui collaboratori alla regione Lazio e qui apro parentesi. Nell’aumento di stipendio del segretario della giunta regionale dott. Nazzaro, assunto il 1° aprile dello scorso anno con specifici incarichi, non ci sono procedure sbagliate. La legge prevede che l’aumento massimo, che è quello ovviamente applicato dell’8%, sia possibile e quindi il passaggio da 90mila a 120mila euro annui, non è un abuso. Forse lo è la mancanza di motivazione. Tale aumento, da notare nel giro di neanche un anno, doveva essere giustificato da un aggravio delle mansioni che di fatto non c’è stato. Che poi il tutto sia capitato in periodo di emergenza di certo amplifica i fatti. Ma loro sono quelli che tutelano gli interessi del popolo, probabilmente li gireranno in beneficenza.
Ritorniamo però alla famosa firma, anche questa a quanto pare apposta nelle ore prenotturne, piace evidentemente la calma della sera, sembra che in realtà servirà ad accettare un sostegno non condizionante solo per le spese delle emergenze sanitarie. Ma a qualcun altro, oltre Zingaretti, sfugge il quadro economico che si prospetta per il prossimo futuro? E si cita soprattutto un articolo di questo decreto firmato, con commento, che non so in quanti abbiano letto:
punto 16 “La linea di credito sarà disponibile fino alla fine della crisi COVID-19. Successivamente, gli Stati membri dell’Eurozona si impegneranno a rafforzare i fondamentali economici e finanziari, coerentemente con il quadro di coordinamento e monitoraggio economico e fiscale dell’UE, inclusa l’eventuale flessibilità applicata dalle istituzioni UE competenti“. In buona sostanza, terminata l’emergenza sanitaria, il Mes – a cui l’Italia dovrà accedere per far fronte alla crisi – può decidere che devono cambiare anche le condizionalità. E non sarà uno scherzo. Questo è ciò che prevedono i trattati, che non sono stati modificati. Altro che “niente condizionalità” o grande successo.
Ma questo nodo nascosto, non sembra che l’abbiano sventolato solo quelli delle opposizioni, ma gli stessi interni al Governo, come Fassina, che la definisce “una trappola” e Pino Cabras che consiglia “di rigettarla”; Crimi poi aggiunge che “non si accetta il Mes perché le condizioni non ci sono ma ci saranno. Il testo dice no, ma il Trattato dice sì”. Poi c’è Renzi che dice che la BCE ci sta salvando dal fallimento e che le opposizioni non stanno facendo il loro dovere in un momento di emergenza, ma mi chiedo: in un momento di emergenza in cui il Governo sta “provando” a prendere provvedimenti che di fatto non diventano esecutivi e che non soddisfano nessuno, chi dovrebbe esprimere questa insoddisfazione? Noi che siamo chiusi in casa? O davvero siamo al regime? Perché allora questa parola così largamente diffusa in altre occasioni, mi sembra che poi si voglia mettere in atto. Ed è tanto sbagliato questo tentativo di bavaglio, che lo stesso Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva, seppur seguendo la linea delle accuse alle opposizioni, riconosce inaccettabile il comportamento di Conte.
Inoltre, questo accordo così magnificato da qualcuno, che permetterebbe l’utilizzo immediato di 35 miliardi, in realtà non vede azioni da parte del Governo che di fatto non intende usufruirne al momento!!!
E noi, in questo quadretto, dobbiamo stare tranquilli e credere ciecamente a qualcuno? Trovate prima pace col cervello.
E mi rifaccio la domanda: come si decide in Europa? Se 14 stati, tra cui Italia e Francia che nel peso delle percentuali non sono proprio la Grecia o l’Olanda, hanno una linea comune ed altri tre o quattro sono contrari, e qui ci mettiamo la Germania, come si farà a decidere? E se non si trovasse l’intesa, di fondo ci si ritroverebbe comunque con un documento già firmato! E in questo caso, la democrazia così sventolata, la necessità di questo Organo Europeo nato, si diceva, per un sogno fatto di rose e fiori, dove va a finire? Un Organo che molto evidentemente mostrava troppe falle già alla sua nascita: unire la moneta di tanti Paesi, che continuavano ad avere politiche interne differenti, non sembrava dare grandi garanzie di crescita uniforme. Un amico, giorni fa gli ha dato una nuova definizione, Organo Finanziario, che è forse l’unico reale. E si è visto. Quindi il senno di poi, noi lo conosciamo bene. Abbiamo avuto altri esempi, già citati, di persone accolte come salvatori della Patria contro il Malefico di turno, ma poi quell’eroe si è rivelato un traditore. Abbiamo avuto ministri che ci hanno parlato con le lacrime agli occhi, ma chiedendo il sudore e il sangue nostro. Non lo dimentichiamo.
Ora io mi aspetto di sbagliarmi perché le conseguenze sarebbero disastrose. Ma quello che veramente mi auguro è che la gente apra gli occhi. Non ascoltate i proclami, guardate i fatti.
Aprire le categorie citate, servirà per cominciare ad alleggerire dei pesi per lo Stato. Se aprono, non avranno diritto a niente immagino, ma non è detto che le loro porte aperte significheranno entrate, quindi esultare troppo facilmente può non essere opportuno. Diverso sarebbe stato aprire i cantieri, permettere agli armatori, come hanno chiesto, di fare manutenzione alle navi per poi poterle rimettere in mare. Sistemare strade e ponti. Lo abbiamo dimenticato il crollo di qualche giorno fa? Noi stiamo qui a combattere con il coronavirus e poi persone con inaccettabile leggerezza firmano collaudi che, evidentemente, non sono stati fatti nel modo giusto. Ma queste opere, indispensabili, possibili perché non avrebbero necessità di contagio e di vicinanza, forse sono quelle che chiederebbero soldi diretti anche da parte dello Stato. Quello Stato che non paga i suoi debiti alle aziende fornitrici ma a cui chiede interessi, quello Stato che riesce a gettare milioni di soldi comuni per strutture (vedi i tanti ospedali abbandonati per restare in tema d’attualità), e poi non le rende utilizzabili. E noi restiamo fuori dalla porta ad elemosinare cure. In questa tragedia, ci sono mille altre tragedie. Dai medici che muoiono per il loro lavoro che ancora oggi non è completamente tutelato, alle persone che non riescono ad avere un tampone neanche se hanno tutti i sintomi del virus. Della loro solitudine imposta e non assistita a dovere perché manca sempre qualcosa. Ma perché allora ci sono tanti sprechi? Come mai una burocrazia che paralizza tutto, scompare davanti ad una gara d’appalto per mascherine, di importi da capogiro, milioni di euro, e un qualunque delinquente si inventa un’azienda per partecipare e vincere pure!!!
Le parole che girano di più da oltre un mese, rivolte a noi, sono responsabilità, solidarietà, pazienza.
Ma qualcuno che dovrebbe essere davvero responsabile, non dimostra di esserlo. Qualcuno che potrebbe essere solidale, non riesce a volgere lo sguardo verso questo popolo allo sbando che nel frattempo si aiuta da solo. Qualcuno che dovrebbe dare esempio di pazienza, perde le staffe come se fosse un normalissimo avventore da bar.
Non facciamo come quando andiamo a teatro e, vedendo qualsiasi spettacolo, lo applaudiamo “perché siamo a teatro”. Ascoltiamo tante campane, non solo quella di chi grida più forte o si trova al piano più alto. Ragioniamo. Assumiamoci delle responsabilità perché le riteniamo valide dopo NOSTRE riflessioni e non perché ci riempiono di polvere negli occhi. Ed essere in un periodo difficile, non deve autorizzare nessuno a pretendere che in noi non ci sia più spirito critico e che ogni cosa si accetti nell’assoluta indifferenza o, peggio, con apatia e sottomissione.
Sempre la storia ci insegna che i partigiani, quelli che all’epoca erano i ribelli del regime, lottarono per la libertà e noi li chiamiamo eroi oggi.
Io lo ripeto. Usciremo da queste case e forse avremo modo di pretendere che la nostra classe politica venga riformata. Al potere devono andare persone con una moralità non assoluta perché la perfezione non ci appartiene, ma che almeno devono conoscerne il significato.
Mio figlio propose l’altra sera l’inserimento dell’ETICA nella scuola. Etica, noi che abbiamo tolto pure l’educazione civica e quando l’hanno rimessa, l’hanno relegata ad una parentesi nel panorama didattico. Ipocriti. Sempre.
Questo deve essere chiaro ai nostri occhi. Un popolo dignitoso, che vuole tutelarsi e tutelare il futuro dei suoi figli, deve pretendere di essere guidata da chi ha ben chiaro questo obiettivo.
Ma tutti devono essere consapevoli che non saranno “gli altri” a cambiare da un giorno all’altro: dovremo essere noi. Cominciando a non pensare di dover per forza fregare qualcuno per andare avanti, ma pretendendo che ci sia per tutti. Non allo stesso modo, le competenze e i meriti vanno gratificati. Ma chi si assume ruoli di responsabilità, poi se ne dovrà assumere le conseguenze: gli incarichi si prendono non per lauti stipendi e poi scomparire, ma per essere presenti anche nel momento di difficoltà. Mettendoci la faccia e soprattutto, per quanto si conosca il significato di questa parola, tutelare la Verità e non gli interessi nascosti.
- Andrà tutto bene?
- La via del denaro o della vita?
Ciao Paola. Condivido le tue riflessioni e la tua perplessità. All’inizio della pandemia ero tollerante, il cigno nero, cioè l’imprevedibile è complicato all’inizio da gestire. Poi si scopre che i virologi avevano avvertito, che non si è stati pronti all’emergenza ecc ecc… insomma le solite bugie, le solite scuse e tentativi di rimedio con proclami che sembrano meravigliosi ma che restano solo su carta o imbrigliati nella solita burocrazia che fa comodo solo a chi ci governa.
Riguardo all’etica ti dico solo questo, che proposi a un eminente economista di dover applicare la formula etica e affari, io che sono per la libera impresa e mi domando perché è così complicato fare affari mettendoci idee arguzia rischio ma anche rispetto di ogni regola civile ed economica. Mi rispose che vedevo troppo Tremonti in TV.
E non ho mai capito cosa voleva dire perché guardo poco la TV.
Perché è molto più semplice far credere che le cose buone si possono solo ipotizzare e mai portare a compimento.
Semplice, comodo ma spesso falso.