L’oltraggio – Sara Bilotti
Articolo ufficiale pubblicato su Vivimedia
Se avessi scritto subito del pomeriggio di sabato 24 gennaio 2015, quando c’è stata l’anteprima nazionale della presentazione de “L’oltraggio” di Sara Bilotti, edito da Einaudi Stile Libero, l’avrei fatto raccontando di un bel pomeriggio, in una calda sala dell’Antico caffè di Roccapiemonte, con la nota sapienza di Piera Carlomagno a fare da presentatrice, per le TV e la stampa, di questa nuova autrice che si affaccia con un’opera inedita sul panorama letterario, anche non essendo una teenager, e oggi sappiamo quanto conta arrivare lassù il prima possibile! Avrei detto di come siamo stati colpiti dai primi paragoni che hanno già fatto di lei con altre scrittrici sfumate e non, dei primi commenti da chi ha avuto la possibilità di leggere nell’anteprima dell’anteprima il libro e di come siamo usciti da quella sala incuriositi da ciò che ancora ci aspettava.
Perché curiosi lo eravamo! Se una casa editrice come “Einaudi” decide di dare l’anteprima a un centro di circa 3000 persone, un motivo ci sarà. E lo abbiamo scoperto: Roccapiemonte è il “centro del mondo” per gli scrittori che hanno avuto il piacere di conoscerla, perché le Associazioni che lavorano sul territorio, Fedora e Rosa Aliberti, con Gaetano Fimiani e Mario Pagano, hanno saputo trasformare la sala del bel Palazzo Marciani in un luogo caloroso, accogliente, ma soprattutto stracolmo di gente interessata e attenta a quella che è stata una serata davvero speciale.
Luca Badiali, presentatore ufficiale Einaudi, fa gli onori di casa, e lui qui sembra davvero uno di famiglia. Si muove con padronanza e conoscenza del luogo e delle persone. Attraverso la sua testimonianza, passano molte delle informazioni su questo libro a noi ancora sconosciuto; lui chiede all’autrice come nasce la protagonista, se è un’idea astratta o reale e quando Sara ci racconta che è la vita reale che le regala i suoi personaggi, noi cominciamo ad immaginare questa giovane donna “… bellissima, incontrata in via Caracciolo, vestita in maniera impeccabile, ma che stringeva tra le mani un bicchiere di plastica mostrando un tremore che stonava con la perfezione della sua persona”. E quell’apparizione è diventata la protagonista di una storia a sfondo erotico-noir che coinvolge quattro persone in una serie di intrighi relazionali e misteri incombenti. La vicenda si svolge in Toscana, in posti bellissimi, ma dove i vari personaggi sembrano più essere attori di una pièce teatrale che reali figure della vita quotidiana. E viene fuori il concetto di maschera, di quella che ognuno di noi, in qualche modo, indossa nella vita.
Queste sono le premesse del libro, che a sua volta è la premessa di una trilogia ricca di promesse, di conflitti interiori e non solo, di segreti e…
Le prima pagine sono svelate grazie alla lettura calda di Brunella Caputo, dove scopriamo di un primo conflitto che si vive: dignità contro necessità. Ma la lettura purtroppo si interrompe troppo presto per noi, non tutto può essere detto in questa sede…
E allora continua Luca Badiali, che rivela retroscena di coloro che hanno creduto in Sara e le hanno permesso di entrare dalla porta principale in questa casa editrice che ha investito su di lei quasi a scatola chiusa, perché non ha puntato solo su un libro, ma su una trilogia che si concluderà prima dell’estate. Sara Bilotti parla poco, Luca ha preparato per lei così tante sorprese che davvero, in una serata di presentazione, parleranno relativamente poco del libro, ma molto della scenografia e degli attori, così ascoltiamo gli interventi di Antonella Ossorio, Patrizia Rinaldi, Stefano Piedimonte, e da “imbucata” graditissima anche Giusella De Maria. Tutti, da chi la conosce da poco o da tanto, sottolineano il lato umano e vissuto dell’autrice. Ognuno di loro parla di Sara come di una persona cara, che merita quello che le sta succedendo perché non viene dal caso, ma da un lavoro “oscuro”, nel senso del non conosciuto, che fa da anni: scrivere. E non solo, perché Sara studia lingue, insegna danza, insomma, ha qualcosa da raccontare. E molto di quel qualcosa è presente nei suoi sorrisi, nel modo che ha di guardare chi la circonda, negli occhi che brillano mentre qualcuno le dimostra affetto…
A Sara rimane poco tempo per le parole perché arrivano anche saluti e messaggi da amici e colleghi lontani, da Maurizio de Giovanni, al suo editor, a Severino Cesari. Ognuno di loro ha voluto darle testimonianza di una presenza, di una vicinanza in un momento decisamente fondamentale. “La prima volta” davanti ad un pubblico, non è cosa facile immagino e non hanno voluto lasciarla sola.
La serata passa in fretta e sono certa di aver assistito, e per me che ne ho viste tante fa la differenza, a una serata che resterà impressa nella mente per aver avuto così tanti spunti fuori dal testo, da poter far credere, a un passante qualunque, che stessimo trascorrendo una serata tra amici e non presentando un libro, anche se la curiosità è nata e si è mostrata quando si è vista quasi una ressa per poterne avere una copia, visto che solo il 27 gennaio sarà disponibile al pubblico, e che pochi fortunati, (ma non solo fortunati, perché si decide di essere presenti o meno a certi eventi), avranno già divorato in queste ore.
Sara Bilotti ci ha regalato un lavoro che tocca temi scottanti come il sesso, il mistero, l’anima di una donna e che ha fatto una semplice richiesta: essere letta per quella che è la sua scrittura, rispettando la passione e il coraggio che spinge una persona a raccontare storie in cui si riversano molte delle emozioni che la vita ci ha fatto vivere.
Se avessi scritto subito avrei scritto così…, ma ho scritto oggi, quando non ho ancora finito il libro, quando ho rimesso a posto le emozioni di una serata particolare, quando mi sono fatta un ritratto di una persona che non ho conosciuto ma che si è svelata, quando ho avuto la certezza di essermi stretta nel posto che occupo nel treno che mi porta dove devo andare, per fare spazio a nuova compagnia.
E allora aggiungo un pensiero che va oltre quello che potrà diventare il futuro di Sara Bilotti.
Lasciare il segno nel cuore delle persone è un dono concesso a pochi. Non so ancora se l’ha fatto grazie al suo scrivere o al suo vivere, ma lo scoprirò: la cosa bella e importante è aver trovato in lei una delle poche!
- Pensieri per Sara (Bilotti)
- Pensieri in un pomeriggio piovoso
Ancora una volta alcuni commenti a quello che scrivo, finiscono altrove. Ma è questo il posto dove considero “a casa” i miei pensieri e le emozioni di chi li legge. Per questo riporto le parole di Sara, perché qui, per me, hanno un riposo migliore.
“Rileggo l’ultima frase di questo articolo di Paola La Valle e penso: in fondo, cos’altro conta? Niente. Il mestiere di scrivere ha, o dovrebbe avere a che fare solo con questo: la condivisione, l’empatia, lo stupore di sentirsi simili, vicini.”
“Una delle cose più emozionanti che abbia mai letto. La leggerò di nuovo. È, per me, speranza e gioia”.