Una vita a foglietti

Noi, ragazzi degli anni ’90 (Standing Ovation)

cattivissimo-me-2-standing-ovation-wpcf_400x225Succede spesso che le emozioni di una sera, di un giorno, mi restano dentro e poi, dopo aver deciso che senso avere, si manifestano con una necessità, che in realtà è sempre la stessa: andare a cercare un posto bianco. Foglio, pagina di Word, qualunque cosa che dia una forma alle emozioni, ai ricordi, alle sensazioni.

E anche stamattina è così. Poi ti prendono in momenti anche strani, quando in realtà non potresti, ma, come diceva il Vangelo stamattina, c’è il momento per fare, ma è sempre determinante ascoltare. E io non posso non ascoltare ciò che provo.

Per cui, con l’orrore che proveranno le brave casalinghe integerrime, lascio cuocere lo spezzatino, abbandono la salsa e mi siedo.

Ieri sera abbiamo festeggiato un evento importante. Non tanto per il fatto in sé, che non è da poco, assolutamente, ma quello che mi ha resa orgogliosa ed emozionata è stato veder realizzare un sogno. Rossella ha vinto il concorso nel Corpo Diplomatico.

Da anni aveva deciso che era ciò che voleva fare, da anni ha studiato per questo, ha viaggiato, ha fatto sacrifici, si è sicuramente anche divertita ed è arrivata qui, dove voleva. Grazie alla sua determinazione, alla sua concentrazione, al suo non mollare.

E alle spalle ci mettiamo genitori che l’hanno accompagnata, che l’hanno sostenuta, che hanno accettato in silenzio di dividersi da lei per periodi brevi o lunghi, a seconda dell’impegno, ma che sempre, sempre, hanno deciso che i figli hanno l’obbligo di scegliere la propria strada da soli. Non si tracciano le carriere volute dalle tradizioni o dalla moda, ma solo quelle della passione.

Anche anni fa ci eravamo ritrovati quando solo il primo passo era compiuto, quella laurea con il massimo dei voti, il preludio a ciò che poi è arrivato.

Perché allora mi vengono in mente quelle parole nel titolo? Perché ieri, di fronte a quelle che oggi sono delle donne, noi che abbiamo i capelli bianchi ci siamo guardati negli occhi, ci siamo ricordati di come eravamo, delle nostre di feste, quelle che non si facevano per i posti di lavoro, ma che ci vedevano comunque insieme, con una chitarra, un piatto di lasagne perché di dieta non si parlava mai, e tanta amicizia. Allora c’erano ancora solo sogni. Eravamo tanto giovani da non immaginare cosa sarebbe stato di noi, la cosa certa era che ci conoscevamo, che avevamo dei valori, credevamo in qualcosa che forse non riuscivamo ad esprimere, ma c’era.

E oggi quelle certezze hanno un nome, un volto: sono Rossella, Federica, Camilla, Salvatore. Sono questi nostri ragazzi a cui non abbiamo dato nient’altro che le nostre passioni, la nostra gioia di vivere, il profondo affetto che non abbiamo mai confuso con la superficialità. Di sicuro abbiamo fatto degli errori, ma sono certa che abbiamo anche saputo fare tante cose belle. Perché siamo stai veri. Con tutti i nostri difetti, con le nostre incomprensioni, siamo rimasti quello che eravamo: persone per bene. Semplici, umili, con gli occhi sempre rivolti al cielo, perché solo lì possiamo chiedere l’aiuto necessario per  essere migliori.

È bello essere felici anche per chi apparentemente non ti appartiene, ma con i quali sei legato da qualcosa che va oltre un legame di sangue. Quella responsabilità presa dinanzi a Dio tanti anni fa, quasi 27, e che aveva ed ha ancora un significato profondissimo per me.

In bocca al lupo Rossella, la tua dolcezza ti  accompagni sempre, insieme alla determinazione che hai dimostrato fino ad oggi. L’amore che si legge negli occhi di Nino e Maria Pia, la Standing Ovation che ti hanno dedicato, sarà il tuo scudo ovunque. Chi è tanto amata, non potrà mai pensare di essere sola. Mai.

E che oggi sia una giornata speciale, lo sottolineo con gli auguri a Camilla. È il suo compleanno, il primo senza di noi, il primo da sola, lontana. Ma sola non sarà neanche lei. Non c’è momento da stanotte in cui non penso a lei, al suo sorriso, alla sua rabbia, al suo atteggiamento sfrontato aggressivo e poi dolcissimo.

Il mondo è vostro, sarete voi il nuovo cuore di questo futuro da scrivere. Addobbatelo con i vostri sorrisi, la vostra gioia, la vostra purezza d’animo.

Quei giovani che cantavano in una tavernetta, non lo sapevano cosa stavano costruendo, ma voi siete stati un gran bel risultato. Grazie.

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