Una vita a foglietti

Pagina dal passato

20160314_102556Sabato ho trovato questo foglietto. Ha una data vecchissima, 01/11/1995.

Come sempre quando trovo un pezzo di carta dal passato, lo apro e lo leggo e ogni volta scopro quanti tesori nascondiamo dentro di noi e che solo questi magici pezzi di carta, questi disegni di inchiostro, riescono a regalare all’immortalità. Lo pubblico perché quelli che scrivevo allora erano pensieri che non avevano certezze, erano azioni che ancora non sapevo se sarebbero diventate “buone” o che frutti avrebbero dato, ma oggi posso leggerlo conoscendo la storia che è stata scritta negli anni trascorsi. E mi permetto di dire che le speranze di allora sono diventate certezze, anche sottolineando la durezza del percorso scelto. Ma i risultati pagano. Eccome se pagano. E mi rivolgo anche a chi, in maniera assolutamente sbagliata, dice rivolto ai bambini: “e che capiscono?” Considerate che la bimba in questione, ai tempi del foglietto, aveva circa due anni.

Oggi brutta giornata.

Stiamo avendo scontri già molto pesanti. Sto parlando naturalmente di te cara Camilla. Eppure voglio dirti quanto possa far male mantenere una linea dura ma che credo sicuramente sia necessaria.

Sai a cosa sono arrivata? Tu non dormi più con me da molto tempo, vuoi solo papino. Oggi dopo il nostro litigio mi chiedevi di dormire con me. Ma io, nonostante mi piangesse il cuore, ti ho detto di no. Poche cose mi sono costate tanto. ma devo farti sapere, capire, che certe cose vanno in un certo modo.

Anche a te le cose non vanno molto bene. La nostra situazione non è delle migliori. Non abbiamo ancora una casa e stare dai nonni è una soluzione, ma non la migliore, perché è difficile conciliare le aspettative di tutti. E tu come noi lo vivi con un certo nervosismo, o forse lo avverti di riflesso. Noi stiamo cercando, anche se per ora senza fortuna.

Ma nonostante tutti questi problemi io non posso far correre tutto. Voglio che tu abbia una strada, delle regole sempre valide da seguire. Anche se queste mie convinzioni spesso mi portano ad essere quella più “cattiva”, la “severa” che non cede mai.

Io spero che un domani ti servirà questa mia cattiveria, anche se sto pagando questa mia scelta con il dover rinunciar a tanti tuoi abbracci e sorrisi.

Non dormi più con me, non ti stringo nel letto con me da tempo immemorabile, non mi sveglio più con in mano le tue manine. Ma se queste mie rinunce ti serviranno, ben vengano.

Ti voglio troppo bene, devo rischiare. Ma tu cerca di fare un po’ più la brava.

E poi c’è Salvatore; comincia a far vedere i primi sorrisetti, è veramente dolcissimo. Non vedo l’ora di guardarvi insieme a fare tutti quei giochi che ora tu dividi con noi: le carte, il Monopoli. Sai che conti già fino a 14?

Ora vi lascio. Non mi scoccerò mai di  dirvi quanto vi voglio bene, anche se ogni giorno sembra mostrarmi tutte le difficoltà che arriveranno in seguito.

Ma che dite, il nostro amore ci aiuterà a vivere insieme?

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