Una vita a foglietti

Raccolte di beneficenza

spesaCava 23/11/13

Buonasera, avete mai partecipato ad una raccolta di beneficenza? E’ una cosa simpatica che vi consiglio di provare. Perché dalla parte di chi riceve la richiesta siamo stati un pò tutti, è l’altro lato che forse non conosciamo.

Quando arriviamo al centro commerciale, siamo affannati in genere, già stressati dalle cose di casa nostra, il tempo che non basta mai, cose di questo genere. Da lontano li vediamo, sono lì in attesa e tu nel 99% dei casi, vorresti non aver deciso di andare proprio quel giorno a far la spesa. Ma ti serve e non puoi tornare indietro. Cerchi di passare con aria noncurante, ma loro sono lì per te e ti cercano e ti fermano. Tu credi di avere diverse opportunità: fare l’indifferente, dire: – Passo dopo -, accettare il volantino e pensare che lo butterai da lì a un momento o anche perché no? che darai una mano. Tutto questo in fretta, perché restare troppo in balìa del richiedente sembra che ti comprometta troppo. Poi entri, fai le tue cose, scaffale dopo scaffale riempi il carrello delle tue cose, e di fronte a qualcosa di “non deperibile” ti tornano in mente “loro”. E decidi cosa fare, scelta che ti darà altre opportunità all’uscita: andare deciso verso il banco, defilarti sperando di non essere visto, o mostrarti indifferente a quello che succede perché spesso tu sei quello che non crede a queste iniziative. Soprattutto se fatte dalla Chiesa. Qualcuno per non partecipare ha anche affermato di essere ateo … Ma perché, loro non mangiano? Boh!  Spesso si creano anche siparietti, perché c’è chi vuole partecipare simpaticamente alla discussione e consiglia di non nominarla (la Chiesa). Spesso però chi ha bisogno non bussa alla nostra porta, ma a quella di una Chiesa si, sarà questione di comodità, o di maggior confidenza.

E più o meno questo è ciò che si fa da un lato della barricata. E dall’altro?

Spesso ci sono i ragazzi della parrocchia. Arrivano pieni di buona volontà, perché loro le hanno viste le persone che bussano alla porta della Chiesa e li hanno anche visti andar via con buste piene e quindi sanno che una buona raccolta, aiuterà più famiglie! E allora, quando vedono che arriva il cliente, si spingono fiduciosi, spesso timorosi, rossi in viso le prime volte, cercando, attraverso un sorriso, di mostrare che davvero vogliono solo metterti al corrente di questa iniziativa. Sanno che ce ne sono molte di richieste di solidarietà e quindi non c’è nessuna pretesa. Sanno bene che a volte diventa difficile fare la spesa anche per se stessi, ma chiedono e anche un no sincero, viene accettato. Sì. Potete anche dire no, perché tutto si accetta, soprattutto la gentilezza. A volte non possiamo offrire altro che la nostra disponibilità ad apprezzare un gesto, anche se non possiamo contribuire materialmente. Ma proprio perché un’offerta è libera e a piacere, non sentiamoci in obbligo. Ognuno fa quel che può. Però anche quando non potete, non mostrate indifferenza. Siate sinceri come sempre con voi stessi. Se volete o potete fare qualcosa, fatelo. Allo stesso modo, se non potete o non volete, non vi nascondete o non trovate scuse. Nessuno vi chiede conto di quello che farete. Se sarà niente va bene, se sarà poco va bene, se sarà tanto va bene lo stesso. Noi per tutti avremo un sorriso, perché speriamo che tutto quello che si è dato, sia stato dato col cuore. E anche queste parole sono di ringraziamento, per chi ha avuto un sorriso anche per noi. Grazie.

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