Una vita a foglietti

Il Club o Clan

voltaireCava 21/11/13

Ho visto un video e rifletto da molte ore. Non credo di aver scoperto l’acqua calda, perché in molti prima di me l’hanno guardato, ma le considerazioni che nascono da questa visione, mi fanno pensare un po’ a Medusa, solo che i suoi serpenti  sono pensieri e non capelli. Intrecciatissimi.

In alcuni articoli, ho citato la capacità strabiliante di alcuni programmi di riuscire lì dove lo stato è assente. Domanda che in vari anni mi ero già fatta perché è davvero strano come ci siano cose sotto gli occhi di tutti, ma si deve chiamare l’inviato TV per scoprire truffe, ladri, falsità e corruzione varia. Così negli anni abbiamo pensato che poteva esistere una giustizia, anche se prendeva altre strade che non erano quelle dei tribunali, ma dell’amatissimo tubo catodico. Ovviamente, gli argomenti trattati da questi programmi sono quelli attuali, quelli meritevoli di attenzione, insomma una spanna più su. Se vuoi discutere di attualità, spesso la mattina parli dei loro servizi. Quindi poche fonti che hanno il coraggio di far luce, in questo mondo di corrotti. Tutto giusto, perché loro hanno scoperto la spesa di Rosy Bindi, l’ignoranza dei parlamentari, gli sprechi di palazzo, il dubbio droga chic, insomma un sacco di cose. Ma di cose che, come dire, condiscono un piatto, ne sono gli aromi, non l’ingrediente principale.

Questa è stata la sensazione che ho avuto guardando quel video. In verità mi sono anche chiesta come mai, inviati tanto temerari, che prendono botte a destra e a manca, ricevono querele e insulti e umiliazioni, non fossero disposti a, non dire pubblicare perché tante cose vanno verificate forse, ma a parlarne con colleghi che come loro, vogliono dare un’informazione fatta di argomenti che “scottano”. Potremmo dire che  “bruciano” visto come se ne allontanano tutti. Questo mi ha davvero impietrita. Lo scoop è vitale per un giornalista, ma soprattutto la verità. Sarà che ho visto “State of play” da poco, sarà che penso che la libertà di stampa deve essere veramente libertà, anche se ero stata avvisata del pericolo già un po’ di tempo fa. Un mio professore, quando avevo solo 13 anni (vedete cosa mi ha segnata!), ci spingeva a riflettere sulla nostra vera libertà. Lui ci chiedeva di guardarci intorno e, piuttosto che scrivere un diario sul fidanzatino, prendere appunti su ciò che succedeva nel mondo partendo da più punti di vista, perché uno solo condiziona. “Fra dieci anni avrete dei quaderni di storia, ma di storia vostra, non di quella che vi hanno raccontato”.

Sono tutte queste considerazioni che tornano e prendono tempo e spazio.

Ma ritorniamo ai fatti. Il video si presenta proprio come ciò che uno di questi programmi non  ha voluto mandare in onda. E’ in gran parte l’intervista all’autore del libro su Bilderberg. Non è un nome nuovo, scappa da qualche parte, ma qui, c’è una storia che fa nomi, cognomi, c’è qualcuno che fa domande e a qualcuna c’è anche qualche risposta. Ma non a tutte ovviamente e quelle in sospeso mi sono rimaste in giro per la testa. Ronzano come mosche e non mi permettono di distrarmi. Mi chiedono di prendere una posizione, di fare qualcosa. Perché il grande problema è che spesso non facciamo. Ci fermiamo pensando che non saremo noi a cambiare il mondo, non ci sarà nessuno a leggere i nostri pensieri, le nostre considerazioni e probabilmente è tutto vero. Ma perché non lasciare un segno di questa mente pensante? Non so se è a torto o a ragione, ma mi sforzo di capire qualcosa che non vuole essere capito. E il solo fatto che tanti lo sfuggono, me lo fa diventare argomento caro, come accudire un bambino abbandonato, un cane randagio.

Parliamo di una storia o di un disegno partito nel dopoguerra, lontano 1954. Persone che monopolizzano il potere ovviamente attraverso lo strumento più semplice: il denaro, alias banche, alias fondazioni e gruppi che hanno veramente capacità di decidere destini di paesi e popolazioni. Avevo sentito parlare già da un po’ di questo gruppo, di come Monti ne facesse parte, del disegno di Napolitano di metterlo a capo di un governo che in un certo momento storico ha dovuto fare delle cose.  Come impegnarsi a venderci alla grande madre Europa. Oggi aggiungiamo a quei nomi anche quello di Letta e della Bonino! Sì, compare anche il suo. Una che sinceramente, quando è stata eletta mi ha fatto pensare che avessero voluto dare un contentino anche ai piccoli lottatori radicali. E Pannella cosa dice? Dovrà fare altri scioperi per questa scoperta!

Le voci su cosa faremo dentro o fuori dal vecchio Continente si sprecano. Il tempo ci dirà quanto abbiamo fatto bene o sbagliato. Una cosa mi sembra certa. Le persone che stanno decidendo delle nostre vite sono poche e sono troppo legate ad interessi di lobby. Niente di nuovo dite voi? Ok, ma allora perché se è tutto così banalmente ovvio, tanto da non doverne parlare, perché continuiamo a sbracciarci per Berlusconi e le sue TV, per Renzi e i suoi attacchi a Letta, per Letta che salva la Cancellieri perché se sfiducia lei, sfiducia in qualche modo anche il suo governo? Non dovrebbe essere tutto normale? Ma noi paghiamo gente che fa servizi pubblici sulla corruzione dell’Ilva, sulle case di Brunetta, sullo scandalo dei nostri tesori culturali gestiti a livello familiare. Dov’è che non siamo entrati, dov’è che non abbiamo trovato corrotti? Da nessuna parte, nemmeno in Vaticano.

E allora perché di quella gente non vuole parlare nessuno?

Non è che abbiamo voluto creare, come sempre accade, un mondo fatto sì di cattivi, ma qualche buono, lo dobbiamo pur lasciare? E allora ti permettono di parlare male di qualcuno, di trovare la mela rubata sotto il cuscino di un altro, ma in realtà la cassaforte rimane chiusa e protetta. A volte anche la natura, in maniera imprevista aiuta. Morte e disastri distraggono dall’operato del governo.

Cosa sappiamo veramente delle cifre che ci chiedono per risanare questo o quel bilancio? Cosa sappiamo di dove finiscono davvero quei soldi? Quando si è detto che Monti aveva dato i soldi dell’IMU al Monte dei Paschi, perché nessuno è andato avanti? O almeno, se qualcuno sta facendo qualcosa, perché non lo sappiamo? Quelle sono colpe gravi, gravissime. E’ solo uno scarica barile. Alle interrogazioni parlamentari di un rappresentante del Movimento 5 stelle, che faceva riferimento proprio a questi legami forti e corrotti, che chiedeva spiegazioni su operati e scelte che hanno dato benefici all’estero e punito noi, perché non sono seguite risposte? Perché non ci sono stati giornalisti di carta e TV a riportare quei dubbi? Perché queste parole, queste cose importanti vengono omesse o tagliate? E quelle stesse domande, qualcuno continua a farle o si sono già spenti anche quei piccoli fiammiferi nel buio?

Noi stiamo sperando che da qualche parte arrivi un segnale. Una molla che faccia scattare nella testa della gente la convinzione che davvero siamo imbavagliati, ma allo stesso tempo dimostrare che ne vogliamo uscire. Non mi chiedete come, non lo so. Il primo passo che mi sono sentita di fare, è stato quello di scrivere, prendere una posizione che non sia di comodo. Ho visto le facce di chi veniva invitato a fare altra informazione. Silenzio o parolacce, le stesse che spesso prendono per il loro stesso lavoro, ma stavolta rivolta a colleghi. Perché non unire quelle forze? Perché non scavare in quelle feste, quegli incontri in cui la ex ministro Fornero si recava, insieme ad altri, affermando di non sapere che incontro fosse. Appuntamenti al buio? Poco credibile. Di certo non lo voleva far sapere.  C’è una frase che ripeto spesso, nel piccolo delle mie quattro mura: “Solo quello che non si fa, non si sa”. E ripenso a chi, in questi scenari di fantapolitica, fantaeconomia, fantavita, si ritrova a dover essere sacrificato. Perché spesso per un eroe da creare o salvare, c’è un cattivo da trovare. Penso a Pantani, alle parole della madre che descrive la sua verità, che non combacia per nulla con le motivazioni che hanno portato alla condanna e poi alla morte del figlio. Quelle prove, qualcuno le ha viste, le conosceva già. Ma c’era l’ascesa dell’americano che iniziava. Non è che per caso Pantani ha oscurato i controlli sull’allora giovane americano? E oggi scopriamo quanto male hanno fatto allo sport lui e i suoi amici altolocati. Poi compare lo scandalo per la Giamaica e i figli del vento. Molti colpevoli e Bolt no. Sarà così, ma poi pensi che dietro questo personaggio girano miliardi di interessi, di sponsor e buttarlo fuori può non convenire; le Olimpiadi senza di lui non sarebbero le stesse.  Abbiamo già visto anche ai Mondiali di calcio in America come servisse un protagonista e allora fu Maradona. Da vero eroe aveva salvato il baraccone, solo che poi dovettero buttarlo giù dal carrozzone, perché era un eroe che dava fastidio: parlava e accusava. In riga mai. Purtroppo ha ceduto ad altre tentazioni, ma la sua voce avrebbe potuto avere risonanza diversa e non lo ha creduto possibile.

Giochi di potere, di interessi. Ma ci accorgiamo che alla fine, giochiamo con la vita di qualcuno? Pochi o tanti, non cambia. E nel nostro caso, siamo proprio in tanti. Oggi pensiamo di poterci attaccare ad un tram e avere una boccata d’ossigeno, ma non è così. Respireremo finché loro vorranno, questo è il mio timore e purtroppo glielo stiamo permettendo. Tutti. Anche chi un giorno parla di risveglio, e quello successivo parla dei cartelli della capitale, o chi accusa Renzi di non essere comunista, o accettare di continuare a mangiare solo le briciole che cadono dal loro tavolo.

Cerchiamo di sapere di più, cerchiamo di capire di più, proviamo a non rimanere intrappolati in reti che ci cuciamo addosso da soli. Ragnatele di finzioni e menzogne.

Non ci sono schieramenti da seguire. Non è la corrente di tizio o caio che ci darà una risposta. Ci saranno persone che decideranno di fare qualcosa che vada al di sopra delle parti, degli interessi?  E quelle dovremo avere la capacità di riconoscere, se decideranno di mostrarsi. Quella sarà la nostra speranza, ma anche il nostro obiettivo, almeno per dimostrare a noi stessi che abbiamo voluto provare a fare qualcosa che non fosse solo rimanere in riga.

Per sapere chi regna su di voi, semplicemente scoprite chi non si è autorizzati a criticare. Voltaire

Ora vi lascio il titolo del video. Guardate e valutate da soli. Ci saranno cose che mi saranno sfuggite e che voi coglierete meglio.  O forse qualcuno mi dirà che mi sono sbagliata nell’indignarmi tanto?

Bilderberg e Mes: il servizio che “Le Iene” non hanno voluto fare.

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