Solidarietà e spettacoli: Bodega e Onsosha
“La PrimaVera al Bodega, il teatro fatto da voi”, non poteva sicuramente prevedere che la sua giornata di chiusura si sarebbe svolta sotto la pioggia, in questo giovedì 19 maggio, ma lo spirito che ha dato vita alla manifestazione, è stato più forte anche del tempo inclemente.
«I momenti più belli della vita sono quelli che rendono bella anche la vita altrui».
Questa è stata una delle frasi di apertura dell’incontro che ha dato vita, dal 31 marzo scorso, alla manifestazione che ha visto coinvolte tantissime persone e compagnie teatrali dilettanti.
Lo spirito è ovviamente quello della solidarietà, con l’obiettivo specifico di sostenere l’Associazione Onlus “Il Grillo e la Coccinella A.GE.C.” che si occupa di autismo e i proprietari del Bodega, Massimiliano Memoli e Noemi De Rosa, hanno offerto il loro locale come luogo di incontro per attori e spettatori che hanno potuto ammirare, nell’ordine: la compagnia teatrale “C’è Permesso” e poi quella “Luca Barba”. Si è passato poi al “Juke Box Umano” a cura di Umberto Santoriello e di “Cor a Cor live band”; mentre il 21 aprile era in scena la “Tammurriata” di Christian Brucale (voce e tamburo).
La serata che vivremo sarà invece in compagnia de “I cardi” di Solofra. Me li presenta pochi minuti prima Antonio Miserendino, direttore artistico della Rassegna, devo dire con molto orgoglio, visto che, non conoscendosi personalmente, i giovani attori hanno subito accettato l’invito ad esibirsi in questa serata a scopo benefico. Ci regaleranno due pezzi della Smorfia, l’indimenticato gruppo di Troisi, De Caro, Arena e già questo ci rende di buon umore.
Il compito di presentatore, non professionista ma stasera non ha nessuna importanza, è affidato a Carmine D’Alessio della MTN Company. Comincia con i saluti ai vari assessori presenti qui e che sono stati tra i fautori dell’iniziativa, come Autilia Avagliano, Giovanni Del Vecchio, e il presidente dell’Associazione Giovanni Vaglia. Ognuno con la propria testimonianza, ci raccontano come tutto sia nato davanti ad un bicchiere di vino e con il pensiero sempre rivolto all’autismo, malattia che sconvolge la vita di chi la incontra, ma che non deve diventare motivo di emarginazione né per i ragazzi e tantomeno per le loro famiglie. L’associazione ha da anni sposato il progetto T.M.A. (Terapia Multisistemica in Acqua), ma adesso si sta pensando di coinvolgere molto più attivamente le scuole in questi percorsi di sostegno, che si devono basare su progetti ben strutturati, perché loro, come le ASL e le amministrazioni devono svolgere il proprio ruolo.
Tutti ci tengono a sottolineare l’aspetto fondamentale della solidarietà perché le famiglie non possono sopportare da sole il peso di un compito così gravoso che spesso obbliga davvero a vivere vite “in prima linea” e per Cava, questo aspetto è una bella vittoria, perché dimostra come, quando si vuole, possiamo davvero sostenerci l’uno con l’altro. Per una maggiore conferma, ascoltiamo l’intervento di Rosanna Senatore presidente della Onlus P.I.C. People in change. L’associazione è fortemente legata ad ONSOSHA, azienda internazionale che nasce nella nostra città e ha come obiettivo la formazione di un gruppo d’acquisto solidale dove si ritrovano commercianti e consumatori che possono condividere le proprie esigenze ricevendone vantaggi che saranno poi in parte devoluti in beneficenza. E sarà proprio l’Associazione La Coccinella e il Grillo la prima a raccogliere i frutti di questa collaborazione che speriamo diventi sempre più diffusa nel più breve tempo possibile, visto che c’è bisogno di opportunità di lavoro per molti e di grandi gesti di sostegno per altri. Molti restano sorpresi da questa scoperta, ma vi assicuro che è già una realtà da poter vivere.
Ma lo spettacolo deve avere inizio e devo dire che la situazione che si presenta è decisamente particolare.
Noi siamo a Cava de’ Tirreni, cittadina famosa per l’accoglienza e scopriamo quanto possiamo permetterci con un’urbanistica del genere. I portici che riparano dalla pioggia, sono anche il palco dove i ragazzi si esibiscono, ma è anche lo stesso posto dove passano gruppi di amici che li scelgono per una passeggiata serale. E non sempre bastano le note della chitarra di Gabriella Nicodemo a catturare l’attenzione di chi, tra una chiacchiera e l’altra con l’amico, si ritrova in uno scatto del fotografo, o a parlare sopra la battuta dell’attore. Ma vi assicuro che nulla ha disturbato lo spirito di profonda collaborazione tra chi si esibiva e chi era lì per ammirarli. La prima scena de La sceneggiata è un tuffo nel passato. Impossibile non ripensare all’indimenticabile Massimo Troisi e alle tante parodie che ci ha saputo regalare e i ragazzi della compagnia Aniello Salsano, Michele Caiafa, Gianmarco Maffei e Raffaele Esposito, riescono nell’intento di strappare risate e consensi dal pubblico che si alterna tra una birra, un tramezzino e una delle classiche battute napoletane “è parlat Gennarino Parsifal po po”.
E devo dire che la chitarra è gestita in maniera mirabile da Gabriella che si è sostituita con molta personalità al De Caro originale.
Nella pausa Carmine distribuisce con molta generosità diplomi di ringraziamento a chi ha partecipato e a chi ha collaborato a vario titolo a tutta la manifestazione e a tutti quelli già citati, aggiungiamo Max Gaeta per la parte grafica, Luigi D’Alessio, Vincenzo Lamberti, il dott. Perrotta dell’ASL, l’attrice Carla Russo, e mi scuso in anticipo se ho dimenticato qualcuno.
Nel frattempo compare una figura coperta da un velo azzurro che viene sorpresa da un bacio del famoso, agognato, ricercato principe azzurro. Peccato che sotto il velo non ci sia una splendida fanciulla e che il principe azzurro sia vittima di un incantesimo che ne ha leggermente modificato i famosi tratti “occhi azzurri e capelli biondi”. Così aprono La favola, uno dei pezzi più famosi della Smorfia, che ha ironicamente mescolato le fiabe classiche, dalla mela di Biancaneve, alla scarpetta di Cenerentola e dove i ragazzi de I cardi hanno saputo davvero dare il meglio, divertendo il pubblico che, nonostante l’ora ormai tarda, non li ha mai lasciati soli.
Dopo i dovuti applausi, riceviamo anche la visita gradita dell’ultimo ospite, il sindaco Enzo Servalli, che non ha voluto far mancare la sua vicinanza ad aspetti così importanti della vita sociale e che la sua amministrazione sta gestendo con molta partecipazione.
È quasi finita la giornata, ma per gli amici del Bodega, non sembra sia finita la serata. Noi ne siamo contenti perché così ognuno potrà ancora contribuire a fare del bene, anche bevendo una birra e mangiando un tramezzino, perché la grande scoperta di stasera è che le abitudini quotidiane, possono diventare fonte di ricchezza.
- Il vuoto dei ricordi
- Il lungo tappeto blu