Una vita a foglietti

Una dedica per me da Salvatore

presentazioneDomenica sera ho presentato il mio libro. Il primo. “Diario di un re e di cento rose”. Non so se si può lontanamente immaginare quanto sia grande la gioia che si può provare per un traguardo del genere, ma tutto in quella serata e nelle sere precedenti, aveva sempre solo scatenato grandi risate. Che scaricavano tensioni, che raccontavano gioia, ma sempre risate.

Stamattina poi, aprendo il mio quaderno amico, quello che è parte del mio bagaglio quotidiano, trovo una calligrafia conosciuta, quasi intrusa nel “mio” quaderno. È quella di mio figlio.

Sono sorpresa, lo avevo aperto già ieri, ma non ero arrivata fin qui e cerco di capire cosa mi abbia scritto con quella sua calligrafia chiusa, come il suo carattere che somiglia molto al mio. Troppo.

Leggo una prima frase di traverso “Con ste cose che scrivi pure quando hai le mani legate, finalmente ci hai fatto qualcosa di buono”.

Rido, perché prendermi in giro è una delle sue attività preferite. Glielo concedo, per lo più me lo merito, riconosco.

Ma c’è dell’altro:

“Non sarai la mamma che cucina meglio, quella che arreda meglio la casa o che si veste all’ultima moda, quella che accontenta sempre o è sempre tranquilla, ma c’è qualcosa che nessun’altra mamma al mondo ha: la convinzione che i tuoi pensieri valgono, una convinzione che nasce dalla coscienza umana della nostra libertà non dall’arroganza di chi ha la rara qualità di esprimerli e prima ancora cogitarli. E io, mamma, da grande vorrò avere la tua stessa libertà, vedere oltre ogni cosa come fai tu, e anche se non saprò scriverlo, saprai che grazie a te il mondo non sarà una bella casa, bei vestiti, buoni pasti, lusso o piaceri, ma sarà felicità, dolore, paura, tensione, gioia: sarà vera.

Alla mia testa, che è la tua, al tuo esempio e a quello di papà che sono miei.

Complimenti mammo Salvatore

Ora non rido più. Sono lacrime quelle sul mio viso, ma lacrime di una gioia immensa, profonda, che uniscono queste parole a quelle di Camilla, la cui assenza è stata l’unica nota dolorosa di un momento speciale.

Sappiate che per queste lacrime si può anche morire di gioia. Grazie

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