Grazie alle Nuvole – Paola La Valle
È il titolo del mio nuovo libro e ieri c’è stata la sua presentazione.
La foto racconta il mio arrivo nella sala ancora vuota del Comune, dove tutto già parlava di quello che sarebbe stato, ma dove eravamo ancora sole, lei ed io.
Ci siamo raccontate qualcosa, ci siamo date coraggio a vicenda.
Non farò una recensione del libro, è il mio, sarei di parte.
Non posso raccontare tutto della serata, l’ho vista da un punto di vista personale.
Ma vi farò qualche confidenza, questo sì.
Vi racconterò della gioia che avevo nel cuore, che non riuscivo a contenere. Una gioia che non era ansia, non erano timori. Sapevo, so perfettamente cosa ho messo, cosa ho scoperto di me in queste pagine. È una decisione già presa e non si torna indietro.
Quello che non sapevo era quello che avrei visto, sentito, di fronte a me.
Ora ne so un po’ di più.
Ho sentito le parole di Franco Bruno, che da subito ha amato le mie riflessioni. I grandi riferimenti che ha fatto con autori così eccellenti che non riporto; la conferma che mi ha dato, a fine serata, di una conversazione che ha toccato livelli alti, molto profondi.
Angela che mi aveva accennato a tanti riferimenti che le avevo stuzzicato, e che poi è stata forse in parte travolta da tutta quell’emozione che cresceva continuamente.
Emma e Gianmaria, lettori delle mie parole. Grazie per aver dato loro vita, una diversa dalla mia.
Ad Emanuele, catapultato a ruolo di tecnico delle immagini, senza preavviso e senza giusta rotta. Ma a lui non manca sapersi organizzare.
Ad Armando, pieno di parole e riferimenti di grande valore, tradito solo dalla tecnologia e da collegamenti online non all’altezza della sua perspicacia.
A Niccolò, che ha fatto un intervento non sul libro, ma su di me. Gli avevo donato un pezzo, che riporterò altrove, e lui mi ha definita “una persona che sa dare valore alle piccole cose”. Quanta tenerezza, quanta meraviglia in queste parole. Io amo quelle piccole cose. Quelle piccole cose cambiano la nostra realtà. Sono loro che diventano gli indizi maggiori per scoprire quelle più grandi, che si rivelano dopo un passaggio più stretto.
Gli amici che erano assenti. Hanno avuto di certo un motivo per non essere intervenuti, ma sono felice che abbiano ricevuto la gioia del mio invito.
Gli amici in sala. Ognuno dei presenti conosceva la Paola degli anni passati e ne hanno ritrovata un’altra.
Vi ringrazio. Ringrazio chi è venuto a salutarmi, chi mi ha chiesto una dedica, chi mi ha regalato una parola ma soprattutto mi ha “guardata” con occhi nuovi. Grazie per aver “sentito” quanto si possa cambiare, quanto la vita possa riservarci sempre sorprese. Grazie.
E proprio perché da un po’ di tempo non indosso nessuna protezione sul cuore, vi faccio una confidenza di un’ora fa.
Sono uscita. Mi stavo portando dietro ancora molte delle riflessioni di quanto accaduto, perché è stato davvero tanto il bagaglio da rivedere, e confesso che ne sentivo il peso. Allora ho alzato gli occhi al cielo, ancora una volta, l’ennesima volta.
Non ci saranno foto di quegli attimi, ci saranno solo i miei ricordi di una gratitudine che non sono riuscita a contenere e che mi ha fatta scoppiare in lacrime, in singhiozzi.
Ho consumato decine di penne, computisterie e fogli elettronici, ma niente potrà mai contenere, raccontare quell’attimo lì. Quell’essere ferma in mezzo alla strada, in quella salita che mi spezza il fiato ogni volta che l’affronto e sentirmi “amata” come niente e nessuno mi ha fatta sentire mai.
Ecco, questa è la dimostrazione che questo foglio non è la recensione del libro, né di una serata. È solo un’altra opportunità per dire GRAZIE.
Immensa, Paola quando ti leggo mi trasporti nel tuo quadro e vengo completamente rapita da troppe emozioni….grazie per questo.
Angela
Sempre a te, per l’attenzione che mi hai dedicato. Grazie
Ma grazie a te, Paola. La tua visione delle cose è illuminante. Ti conosco da pochi anni e ti vedo come un’essenza indispensabile. Trovo un mestiere difficile percepire la grandezza dell’esistere, tu ci riesci e inviti a provarci. D’altronde se quello che abbiamo intorno o dentro di noi non ci piace, dobbiamo adoperarci noi stessi per cambiarlo, o per migliorarlo, nessuno lo farà per noi. Ci hai regalato una serata profonda, ricca di tante riflessioni. Non vedo l’ora di leggere il tuo “Grazie alle nuvole”.
Grazie Teresa, grazie per aver usato l’espressione “inviti a provarci”. Nessuna presunzione da parte mia, il punto è che, quando dai importanza a ciò che hai raggiunto, il desiderio più grande che hai, è la condivisione. Grazie e buona lettura.
Grazie a te che ci doni i tuoi più intimi pensieri e ci fai godere della tua penna così versatile. Scusami ma ero così incantata da tutto che non ho osato dire in pubblico tutto ciò che ti avevo detto e qualcosa altro che avevo detto a Franco Bruno. Temevo anche di superare il tempo che mi era stato concesso. Grazie per avermi permesso di essere presente.